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Ciclismo

Giro d’Italia 2020: le nuove date delle tappe e il percorso. Le stellette di difficoltà

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Fa veramente strano vivere un mese di maggio senza poter assaporare, sulle strade del nostro Bel Paese, il passaggio del Giro d’Italia. Ma per forza di cose, la Corsa Rosa è stata rinviata di cinque mesi a causa della pandemia in atto da Coronavirus. L’UCI ha dovuto rimodulare il calendario stagionale spostando la partenza al 3 ottobre, con la conclusione a Milano domenica 25 ottobre. Cambio di stagione dunque per la corsa a tappe di RCS, che si sposta dalla primavera all’autunno, con possibili condizioni meteorologiche sfavorevoli. E non solo, perché parliamo di una collocazione un po’ ‘infelice’ per il Giro, che si svolgerà in concomitanza con la Liegi-Bastogne-Liegi del 4 ottobre, il Giro delle Fiandre del 18 ottobre, e la Parigi-Roubaix del 25. Tra l’altro la Vuelta a España avrà inizio martedì 20. 

Ma da dove partirà il Giro d’Italia 2020? Non si potrà infatti partire dall’Ungheria come era inizialmente previsto, e dunque si dovrà trovare un’alternativa in Italia. Gli organizzatori di RCS Sport stanno valutando diverse opzioni. Sicuramente si partirà dal sud, e oltre alla favoritissima Sicilia, da cui partirà comunque la quarta frazione, non vanno escluse nemmeno la Sardegna, la Calabria, la Campania, la Basilicata, e la Puglia. Quindi, adesso come adesso, non si conoscono ancora le sedi di partenza e di arrivo delle tappe che si svolgeranno dal 3 al 5 ottobre.

Per il resto, il percorso del Giro d’Italia 2020 sembra molto equilibrato e con tre settimane variegate. Già la quinta tappa con il primo arrivo in salita all’Etna regalerà non poche emozioni e qualche bella sentenza. Si arriverà poi sulla terra ferma e si risalirà dalla costa adriatica fino alla Romagna. Il tutto con diverse tappe da finisseur e dove neanche i big potranno stare tranquilli. Attenzione poi alla tappa di Cesenatico con i suoi 2400 metri di dislivello sul percorso della Nove Colli; una frazione veramente insidiosa. Medesimo discorso per la cronometro di Valdobbiadene. Neanche qui i favoriti per la maglia rosa potranno stare a guardare se vorranno farsi trovare pronti per la battaglia a Pian Cavallo, la tappa che chiuderà la seconda settimana e che darà un’idea più precisa di chi potrà giocarsi la vittoria finale.

Arrivati agli ultimi sei giorni di gara, qui la parola spetterà perlopiù agli scalatori nonché agli uomini che lotteranno per la rosa. Dal Muro di Ragona, nella tappa di San Daniele del Friuli, al Monte Bondone e il Passo Durone in quella di Madonna di Campiglio, i big e il leader del momento si giocheranno il primo scontro diretto. E sullo Stelvio arriverà la sentenza quasi definitiva. Il perchè è chiaro, visto che, chi non vorrà farsi fregare dalla crono di Milano, dovrà dare nuovamente il massimo il penultimo giorno tra Colle dell’Agnello, Izoard, Monginevro e Sestriere. Attenzione peró alla prova contro il tempo meneghina, perchè qualcuno dei big in classifica potrebbe lanciare l’attacco finale.

PERCORSO GIRO D’ITALIA 2020: LE DATE DELLE TAPPE E LE STELLETTE DI DIFFICOLTÀ 

Sabato 3 ottobre – PRIMA TAPPA: *DA DEFINIRE*

Domenica 4 ottobre – SECONDA TAPPA: *DA DEFINIRE*

Lunedì 5 ottobre – TERZA TAPPA: *DA DEFINIRE* 

Martedì 6 ottobre – QUARTA TAPPA: Monreale-Agrigento (136 km) **

Non presenta un metro di pianura e risulta ideale per una fuga da lontano; un fattore da non sottovalutare. Medesimo discorso per l’arrivo in salita, 4 km al 5% di pendenza media con punte al 10%. Qualche big potrebbe approfittarne per cercare un attacco nel finale.

Mercoledì 7 ottobre – QUINTA TAPPA: Enna-Etna Piano Provenzana (150 km) ****

Una tappa nervosa e con continui saliscendi. Il gruppo scalerà l’Etna per la prima volta dal versante che porta a Piano Provenzana nei suoi 18,2 km al 6,8% di pendenza media. I primi 15 km sono costantemente al 7%, ma la parte più complicata sono gli ultimi 3 km al 9,1% e con una pendenza massima dell’11%.Ci si attendono i primi veri distacchi; non pesanti ma comunque significativi per il proseguo del Giro.

Giovedì 8 ottobre – SESTA TAPPA: Catania-Villafranca Tirrena (138 km) **

L’unica insidia di giornata è rappresentata dalla salita di Portella Mandrazzi: 25 km ma molto pedalabili. È situata a metà percorso, e quindi, lo spazio per recuperare terreno dopo di essa è ancora tanto. Si ipotizza un finale in volata.

Venerdì 9 ottobre – SETTIMA TAPPA: Mileto-Camigliatello Silano (223 km) ***

Una tappa in cui sono attese scintille, magari da parte degli esperti delle Classiche. L’ascesa di Valico di Montescuro misura più di 25 km, molto impegnativi e con ben 1500 metri di dislivello. Dalla vetta mancheranno 10 km, quasi tutti in discesa.

Sabato 10 ottobre – OTTAVA TAPPA: Castrovillari-Brindisi (216 km) *

Frazione decisamente lunga e che attraverserà la Calabria, la Basilicata e la Puglia. Una tappa sulla carta quasi noiosa, dove la volata appare decisamente scontata.

Domenica 11 ottobre – NONA TAPPA: Giovinazzo-Vieste (198 km) ***

La prima parte del tracciato è completamente piatta, mentre la seconda è caratterizzata dall’ascesa del Monte Santangelo che potrebbe lanciare qualche attacco buono. Una frazione adatta agli uomini da Classiche.

Lunedì 12 ottobre – GIORNO DI RIPOSO

Martedì 13 ottobre – DECIMA TAPPA: San Salvo-Tortoreto Lido (212 km) ***

La parte più complicata della giornata comincerà proprio dal primissimo ingresso a Tortoreto, dove inizierà un circuito che caratterizzerà gli ultimi 50 km di corsa. Sono presenti diverse successioni di muri con picchi del 20% che potrebbero far male ad alcuni uomini di classifica. Dalla vetta dello strappo di Tortoreto mancheranno 6,5 km all’arrivo, quasi tutti in discesa.

Mercoledì 14 ottobre – UNDICESIMA TAPPA: Porto Sant’Elpidio-Rimini (181 km) **

Attenzione ai ventagli in questa frazione collocata sulla costa adriatica che preannuncia una scontatissima volata finale.

Giovedì 15 ottobre – DODICESIMA TAPPA: Cesenatico-Cesenatico (205 km) ****

Una frazione da fuga. Il percorso sarà il medesimo della Gran Fondo Nove Colli. Saranno quindi nove le salite da affrontare, di cui cinque classificate come GPM. Gli ultimi 30 km saranno completamente pianeggianti, ma la selezione da parte dei cacciatori di tappe sarà già stata fatta in precedenza.

Venerdì 16 ottobre – TREDICESIMA TAPPA: Cervia-Monselice (190 km) **

Una frazione dal finale scoppiettante, prima con il Passo Roverello, poi con il Muro di Calaone e le sue punte al 20%. Dalla cima mancheranno 16 km all’arrivo. Tappa dedicata agli attaccanti o ai velocisti resistenti.

Sabato 17 ottobre – QUATTORDICESIMA TAPPA: Conegliano-Valdobbiadene (cronometro individuale, 33,7 km) ****

Una giornata decisiva in ottica classifica generale, e che potrebbe infliggere un colpo pesante ai danni dei big “allergici” alle cronometro. I primi 6 km sono abbastanza agevoli, ma poi ecco il muro di Ca’ del Poggio (1,2 km con pendenza massima del 19%). Successivamente ci saranno 20 km adatti agli specialisti e un finale nuovamente ondulato.

Domenica 18 ottobre – QUINDICESIMA TAPPA: Rivolto-Piancavallo (183 km) ****

Il primo tappone di montagna. La successione tra Sella Chianzutan, Forcella di Monte Rest e Forcella di Pala Barzana resterà nelle gambe di molti. Ma non è finita, perchè l’ascesa conclusiva di 14,5 km al 7,8% di pendenza media darà un verdetto pesante. Il tratto più duro è il primo, con una pendenza media del 9%, e punte al 14%. Successivamente spianerà fino al 6 %.

Lunedì 19 ottobre – GIORNO DI RIPOSO

Martedì 20 ottobre – SEDICESIMA TAPPA: Udine-San Daniele del Friuli (228 km) ****

Una tappa che si snoda per due terzi nelle prealpi Giulie per poi portarsi nella Valle del Tagliamento. Si scalerà la Madonnina del Domm e il versante Nord del Colle dell’Abbazia di Castelmonte (Monte Spig). Poi, attraverso Monteaperta, la corsa giungerà a San Daniele, dove si percorreranno due giri di un circuito molto impegnativo con lo strappo del Castello di Susans (15%) e la salita al Monte di Ragogna (16%), prima dell’arrivo che presenta un ultimo chilometro all’insù.

Mercoledì 21 ottobre – DICIASSETTESIMA TAPPA: Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio (202 km) *****

La salita più impegnativa è il Monte Bondone, che presenta un tratto di 6 km al 9%; dal GPM mancheranno ben 86 km. Il Passo Durone (10,4 km al 6% di pendenza media) potrebbe rappresentare un buon trampolino di lancio, ma non sarà selettivo. Neanche l’ascesa conclusiva a Madonna di Campiglio sarà proibitiva nei suoi 12,5 km al 5,7% e punte del 9%.

Giovedì 22 ottobre – DICIOTTESIMA TAPPA: Pinzolo-Laghi di Cancano (209 km) *****

Il tappone dolomitico con 5400 metri di dislivello. Le salite iniziali di Campo Carlo Magno e Hofmandjoch non saranno di certo proibitive. A -63 km dall’arrivo inizierà il Passo dello Stelvio, cima Coppi della Corsa Rosa con i suoi 2758 metri di altitudine. È un’ascesa infinita, unica nei suoi 24,7 km al 7.5% di pendenza media. I chilometri più ostici saranno gli ultimi 14, che presentano una pendenza media dell’8% e punte del 12%. La discesa, molto impegnativa, potrebbe sorprendere molti, così come la successiva salita conclusiva di Torri di Fraele, 8.7 km al 6,8%.

Venerdì 23 ottobre – DICIANNOVESIMA TAPPA: Morbegno-Asti (251 km) *

La frazione più lunga di tutto il Giro d’Italia, completamente piatta. Presenta un chilometraggio veramente elevato e c’è quindi incertezza tra un arrivo di una possibile fuga da lontano o una volata.

Sabato 24 ottobre – VENTESIMA TAPPA: Alba-Sestriere (200 km) *****

La tappa decisiva. Si supereranno i 2500 metri di altitudine prima con il Colle dell’Agnello (21,3 km tra il 6,8% e il 9.3%) e poi con l’Izoard (14,2 km tra il 7.1% e il 9%); mentre saranno molto più pedalabili le ascese del Monginevro (8,4 km al 6%) e l’arrivo in vetta di Sestriere (11,4 km al 5,9%). Sarà una tappa epica, vissuta al massimo dalla prima all’ultima salita, e dove succerà di tutto, tra cui un possibile ribaltamento della classifica.

Domenica 25 ottobre – VENTUNESIMA TAPPA: Cernusco sul Naviglio-Milano (cronometro individuale, 16,5 km) **

Presenta un percorso completamente pianeggiante sulle strade dell’hinterland milanese. Se la classifica non sarà ancora completamente definita, gli specialisti potrebbero imporre dei distacchi non irrilevanti, anzi; è una cronometro che potrebbe riservare qualche scintilla.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Lapresse

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