Ciclismo
Giro d’Italia 2020, nuova partenza da decidere: Sicilia favorita, il via sarà comunque dal Sud
Da ieri ci sono i crismi dell’ufficialità: il Giro d’Italia 2020 si correrà dal 3 al 25 ottobre. L’Uci, di fatto, ha annunciato il calendario per la ripresa del pedale’ dopo la pandemia, definendo la collocazione della Corsa Rosa. L’emergenza sanitaria ha causato, come ci si immaginava, una vera e propria rivoluzione e il Giro da evento primaverile si trasformerà in autunnale. Non vi saranno sconti per i corridori relativamente al numero di tappe, sempre 21 come da tradizione.
Indubbiamente, una collocazione temporale particolare, dal momento che il tutto andrà in scena dopo i Mondiali (20-27 settembre) e durante il proprio svolgimento vi saranno ben tre Classiche Monumento: la Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, senza dimenticare il fatto che il 20 ottobre scatterà la Vuelta a España. Qualche mugugno, per usare un eufemismo, non è mancato, considerato il fatto che in un calendario così compresso sarà il Tour de France (29 agosto-20 settembre) a godere di una “considerazione migliore”.
Per quanto riguarda il percorso sono molte le incognite. Se la programmazione fosse stata la solita, si sarebbero dovute disputare le prime tappe in Ungheria (una cronometro individuale di 8,6 km a Budapest e due frazioni per velocisti) ma sicuramente non si potranno replicare in autunno. La Sicilia avrebbe poi ospitato le successive tre uscite tra cui la scalata dell’Etna dal versante inedito di Piano Provenzana: primo arrivo in salita dopo 18,2 km di ascesa al 6,8% di pendenza media con gli ultimi 3 km costantemente al 9%. Si potrebbe ipotizzare un avvio proprio dal territorio siciliano? Al momento tale soluzione appare come la più papabile, anche se Mauro Vegni non ha escluso eventuali alternative, su tutte la Puglia. Ciò che è certo è che il Giro d’Italia 2020 partirà dal Sud, dove peraltro gli effetti dell’emergenza sanitaria si sono fatti sentire in maniera lieve.
Sempre secondo il programma, si prevedeva poi una risalita dello Stivale transitando per Calabria, Puglia, Marche fino ad arrivare alla tappa di Cesenatico sul tracciato dell’impegnativa Nove Colli (la Gran Fondo più importante d’Italia, quest’anno cancellata). Si potrebbe salvare questa parte centrale del Giro, il problema potrebbe arrivare però per i tapponi alpini al Nord visto che si potrebbe fare i conti con avverse condizioni meteo e non è semplice andare oltre i 2000 metri s.l.m. in quel periodo dell’anno. Si confida in un autunno meno duro sotto il profilo delle temperature, ma è chiaro che non si può prevedere ora come ora che cosa accadrà.
Dopo la cronometro del Prosecco (33,7 km tra Conegliano e Valdobbiadene) e l’arrivo in salita a Piancavallo, si sarebbe dovuta svolgere la durissima Udine-San Daniele del Friuli (il Monte di Ragogna andava scalato tre volte, sono 2,8 km al 10,4% di pendenza media!), il giorno successivo era in programma la Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio con oltre 5000 metri di dislivello (Forcella Valbona, Monte Bondone, Passo Durone). Successivamente le due tappe simbolo del Giro d’Italia 2020: la Pinzolo-Laghi di Cancano con lo Stelvio e un arrivo inedito in salita, la Alba-Sestriere si preannunciava mitologica con Colle dell’Agnello e Izoard. Grande chiusura con un cronometro di 16 km a Milano.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Valerio Origo