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Ciclismo
Giro d’Italia 2020: Remco Evenepoel può vincerlo a 20 anni. Nelle cronometro può fare il vuoto, nodo salite lunghe e altitudine
Quello di Remco Evenepoel è uno dei nomi più chiacchierati, attualmente, nel mondo del pedale. Tanti sono i giovani, dopo anni di discreta siccità, che stanno emergendo in questo periodo a cavallo tra i due decenni. Il giovanissimo enfant prodige belga, però, è, insieme a Mathieu van der Poel, quello che più di tutti sta facendo volare con la fantasia gli appassionati. Questo poiché non è solo oltremodo forte, ma è anche un ragazzo i cui limiti sono sconosciuti. Su strada potrebbe essere capace di imporsi su qualsiasi traguardo, cosa che, peraltro, gli riusciva tra gli juniores, ove era stato in grado di staccare tutti sia su arcigne e lunghe salite sia su muri delle Fiandre come il Vecchio Kwaremont.
Tra i professionisti, ovviamente, il livello è molto più alto. Ma l’anno scorso, da teenager, Remco ha vinto ben sei gare, conquistando, peraltro, una corsa prestigiosa come la Clasica de San Sebastian e anche i Campionati Europei a cronometro. Nello scorcio di stagione 2020 che si è svolto prima dello stop alle competizioni, oltretutto, Evenepoel aveva anche dominato la Vuelta a San Juan e la Volta ao Algarve. Risultati che non garantiscono che il fuoriclasse fiammingo sarà competitivo al Giro d’Italia 2020, ma che fanno accendere nei tifosi la fiamma della speranza.
Evenepoel è un corridore spettacolare, arrembante, che non ha paura di nulla. La sua sola presenza nobilita una Corsa Rosa che si prospetta un po’ carente dal punto di vista del cast. Se, poi, lottasse anche per la classifica generale, allora il Giro potrebbe rivelarsi particolarmente entusiasmante. Sicuramente un pensierino lo farà, poiché avrà dalla sua i 55/60 chilometri (bisogna vedere con cosa verrà sostituito il prologo ungherese) a cronometro presenti nel tracciato.
Di contro, ovviamente, c’è il dubbio sulla sua tenuta sulle tre settimane. Per quanto concerne le montagne, invece, le salite in sé di quest’edizione della Corsa Rosa, non gli sono antipatiche, dato che presentano tutte pendenze non particolarmente arcigne, adatte a un passista-scalatore come Remco. Piuttosto un problema potrebbe essere l’altura, dato che Remco non ha praticamente mai gareggiato sopra i duemila metri.
Dopodiché, inoltre, ci sono incognite tattiche. Con una Deceuninck che non si prospetta adattissima a supportarlo nelle frazioni più dure, sarà capace Remco di gestire la situazione in modo efficace? In particolare, nel caso in cui i suoi avversari decidano di coalizzarsi nel tentativo di metterlo con le spalle al muro, per Evenepoel diventerebbe particolarmente complicato trovare una via d’uscita.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Romeo Deganello