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Hockey prato, Federica Carta: “In Spagna ho imparato molto. L’Italia è sulla strada giusta”

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È una delle giocatrici più talentuose dell’hockey su prato al femminile. Federica Carta può vantare già diversi trofei con la sua Amsicora, squadra dov’è cresciuta prima di svoltare la propria carriera andando all’estero, alla Real Sociedad, in Spagna. L’azzurra sin dalle categorie giovanili si è fatta notare con le proprie caratteristiche da attaccante ed ha agguantato ben presto la Nazionale maggiore. Il sogno olimpico è sfumato ai play-off, ma la squadra tricolore sta continuando a crescere anno dopo anno e può riprovarci verso Parigi 2024. L’abbiamo ascoltata in esclusiva.

Come hai passato questo periodo di quarantena?

“Il 16 marzo sono rientrata in Italia dalla Spagna per trascorrere la quarantena con la mia famiglia. È stata la decisione migliore, infatti abbiamo trascorso tanto tempo insieme. Leggevo, studiavo e cercavo di allenarmi per quanto era possibile”.

Lo scorso anno la scelta importante di spostarti in Spagna: come la valuti?

“L’esperienza in Spagna è stata bellissima e formativa sotto tanti aspetti. Ho potuto dedicare più tempo all’hockey e da subito mi sono sentita completamente immersa nella nuova città, con un nuovo club, nuove persone. Ho vissuto una vita molto diversa da quella a cui ero abituata e ne sono stata felice. A volte cambiare fa bene. Ci arricchisce”.

Anche il vostro campionato è stato definitivamente interrotto?

“Sì, anche in Spagna il campionato è stato interrotto. Non verrà assegnato il titolo e non ci saranno retrocessioni. Verranno invece promosse le prime due squadre della seconda divisione, corrispondente alla nostra A2”.

Hai esordito da giovanissima in Nazionale: i ricordi più belli di queste esperienze in maglia azzurra?

“Questi ultimi quattro anni sono stati fondamentali nella mia crescita hockeistica. Ho iniziato a giocare nella nazionale senior nel 2016, all’età di 16 anni, e ricordo che nelle prime partite ero disorientata. Piano piano però ho iniziato ad ingranare e ad abituarmi al tipo di gioco che era ben diverso da quello a cui ero abituata. Se sono riuscita a crescere e migliorare lo devo non solo a chi mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco, ma anche alle mie compagne più esperte, dalle quali ho imparato moltissimo. Tra i ricordi più belli c’è sicuramente la World League 3 a Bruxelles del 2017. È stato il torneo della qualificazione ai Mondiali, grazie alla vittoria contro la Spagna agli shoot out, ed ho segnato il mio primo gol contro l’Australia su corto”.

La Nazionale femminile sembra sempre più in crescita, ma manca sempre un piccolo step per arrivare al top a livello mondiale. Pensi che, con Roberto Carta alla guida, si possa provare a raggiungere l’élite nei prossimi anni?

“Con Roberto Carta in questi quattro anni abbiamo raggiunto risultati importanti. Direi che siamo già arrivate a toccare alti livelli. Siamo sulla giusta strada per continuare a crescere. Ci vuole però duro lavoro da parte nostra”.

Aspettative per la prossima stagione? Pensi di poter continuare con l’hockey anche in futuro o sarai costretta, come per tanti giocatori soprattutto italiani, a fare un’altra scelta di vita? 

“Per il prossimo anno voglio lavorare più a livello individuale, sotto ogni aspetto. Sicuramente continuerò con l’hockey in futuro. Ho ancora voglia di togliermi tante soddisfazioni. Ma immagino che arriverà un momento in cui come tutti dovrò scegliere a cosa dare la priorità nella mia vita”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Luca Padovani

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