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Il Coronavirus in Veneto è spento. L’USL: “Positivo uno ogni 1000”

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L’edizione online de Il Gazzettino, quotidiano veneto, riporta delle importanti dichiarazioni di Roberto Rigoli, direttore del centro di Microbiologia dell’ospedale di Treviso, che parla della situazione dell’epidemia in Veneto, dove per fortuna gli ospedali si stanno svuotando di ammalati di coronavirus.

Afferma Rigoli: “Il coronavirus è clinicamente spento. Stiamo processando quasi 2mila tamponi al giorno. E i casi di positività sono ormai meno di uno ogni mille. Le persone contagiate, inoltre, in genere non sviluppano più manifestazioni cliniche gravi, compresi gli anziani. Nessuno si attendeva un calo di questa portata. Non con questa rapidità, almeno“.

Conclude il direttore: “Solo il 2% della popolazione ha sviluppato immunità, il virus è mutato in modo repentino dal punto di vista clinico. Vogliamo andare a vedere cos’è cambiato. Al gruppo di sperimentazione si è associato anche il dipartimento di Statistica dell’Università di Padova, l’obiettivo è arrivare fino a pool di trenta provette“.

Aggiunge Daniele Frezza, direttore dell’unità di Chirurgia funzionale dell’orecchio di Treviso: “Sono riconosciute quattro metodologie: il tampone a livello orofaringeo, nasale anteriore, turbinato medio e rinofaringe, questa ultima è la sede che i virus e i batteri colonizzano con maggiore frequenza. E di conseguenza qui si ha la maggiore possibilità di isolare il virus“.

Chiude il Governatore del Veneto, Luca Zaia: “La letteratura internazionale ha evidenziato uno scarto non irrilevante anche in base agli operatori che eseguono il tampone, alla luce di questo, l’USL trevigiana ha fatto un nuovo tutorial, anche su mia indicazione, visto che va di moda dirlo subito. Si è capito che l’esecuzione del tampone che si faceva comunemente va fatta in un’altra maniera, passando nella cavità nasale fino ad arrivare a quella che è definita come “cantina”, dove si è certi che si annida il virus“.

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roberto.santangelo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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