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MotoGP, Agostini attacca Lorenzo: “Viene da un fallimento”. Lo spagnolo replica: “Vincevi grazie alla moto”

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Nuovo capitolo della querelle tra Giacomo Agostini e Jorge Lorenzo. La vecchia gloria italiana, capace di vincere ben 15 titoli mondiali, aveva punzecchiato lo spagnolo sulle colonne della Gazzetta dello Sport una decina di giorni fa “(Lorenzo per me in questo momento è un po’ un rischio. È la seconda volta che purtroppo non riesce a fare risultato, tra Ducati e poi Honda”) e l’attuale collaudatore della Yamaha aveva risposto in maniera piccata (“Ma a questo signore devo dei soldi o cosa? Fallito in Ducati, ma va là. E’ facile parlare quando sono 50 anni che non vai in moto”).

Oggi Agostini non ha fatto retromarcia in un’intervista concessa a DAZN: “La verità fa male. Non ho bisogno di leccare i piedi a nessuno e inoltre mi sono sempre complimentato con Lorenzo quando ha fatto grandi cose, quindi mi sento libero di poterlo criticare quando ha fallito. Ho sempre espresso giudizi molto positivi su di lui, a tal punto che parte del box Yamaha che segue Valentino Rossi mi guardava male. Purtroppo, in Ducati Lorenzo non ha fatto ciò che ci si aspettava da lui. È un grande campione, lo hanno pagato una fortuna e quante gare ha vinto in due anni? Tre. Ed è poco. Può essere stato un fallimento al 70% e non al 100%, ma resta comunque un fallimento”.

Jorge Lorenzo non è rimasto zitto e si è affidato a Instagram per rispondere al fuoriclasse italiano:Spero un giorno di non dover litigare con le nuove generazioni, restando fossilizzato sui ricordi delle mie vittorie, confrontando il futuro con il mio passato e dicendo: “Io ai miei tempi”… Credo che quello che il signor Agostini dovrebbe capire è che ogni epoca del motociclismo ha la sua storia, ogni campione ha la sua importanza nel contesto in cui ha vissuto… Anche se negli anni ’60 si correva con un livello di sicurezza molto basso, molte volte la differenza tra la moto più veloce e la più lenta era di 10”. Alcuni piloti godevano di una tale vantaggio che potevano permettersi di correre (e vincere) in diverse categorie nello stesso anno… Negli ultimi decenni, sia i circuiti sia la tecnologia sono progrediti enormemente… Quando dopo 45’ di gara, un secondo separa il primo dal quinto, significa che qualsiasi piccolo dettaglio è necessario per ottenere un po’ di vantaggio e poter vincere… Al contrario, quando la differenza è misurata in decine di secondi, minuti o persino giri, i piccoli dettagli diventano insignificanti. E questo, caro Giacomo, è una verità inconfutabile. Ecco perché quando qualcuno (che conosce circostanze e fatti) afferma di non aver ottenuto risultati in Ducati, non riesco a smettere di sorprendermi. Con tutto il dovuto rispetto, credo che ricorrere ai “Io ai miei tempi” o al puro “risultato” per valutare la capacità di un campione dell’epoca moderna mi sembra una banalità inappropriata per una leggenda come te”.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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