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MotoGP, Yamaha può impensierire Marc Marquez con un Mondiale compresso. Honda in difficoltà tecnica nei test: avrà colmato il gap?

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Anche se siamo ancora lontani due mesi dal via ufficiale del Mondiale di MotoGP 2020, che dovrebbe tenersi il 19 luglio sul circuito di Jerez de la Frontera con il Gran Premio di Spagna (che sarà poi replicato nel weekend successivo) possiamo già provare ad analizzare quale sarà la situazione dalla quale prenderà il via la stagione. In queste settimane, e mesi, di stop forzato, squadre e piloti non hanno potuto mettere mano alle rispettive moto, per cui si partirà da dove avevamo lasciato, ovvero al termine dei test pre-stagionali, che si erano svolti tra Sepang e Losail.

Quello che ci avevano lasciato quelle giornate di lavoro era una consapevolezza, ovvero che la Yamaha partisse con i favori del pronostico, pronta a mettere in dubbio il dominio totale degli ultimi anni del binomio Marc Marquez-Honda grazie ad una nuova M1 (sia per il team ufficiale, sia per il team Yamaha Petronas) che ha davvero impressionato nelle prime uscite. La casa di Iwata ha prodotto una moto che ha mosso passi in avanti notevoli rispetto alle rivali. Certo, paga ancora dazio a livello di potenza pura nei confronti soprattutto della Ducati, ma diversi nei messi in mostra nelle ultime annate appaiono svaniti.

Maverick Vinales e Fabio Quartararo, soprattutto, hanno fatto capire come il feeling con la loro Yamaha sia perfetto e, sicuramente, in Honda questi dati non hanno fatto troppo piacere. I due piloti hanno stabilito tempi record sia nei time attack, sia nelle simulazioni di passo gara. A differenza di Valentino Rossi e Franco Morbidelli che sono ancora alle prese con i consueti problemi a livello di consumo gomme e gestione delle curve, Vinales e Quartararo hanno davvero impressionato e fatto capire a tutti che quest’anno si dovrà combattere anche contro di loro per puntare al titolo.

Marc Marquez e la Honda sono avvisati, ma sapevano già tutto sin da febbraio. L’aspetto più preoccupante per il colosso di Saitama è che, almeno nei test invernali, la nuova moto non aveva dato le ottime risposte delle sue edizioni precedenti. La moto nipponica, infatti, aveva balbettato sotto diversi aspetti e il campione del mondo lo aveva voluto sottolineare con forza alla fine delle sessioni. Definiva la nuova RC213V non da primi 5 posti delle griglia e difficile da guidare, specialmente quando provava a forzare, anche solo in maniera leggera.

L’unico aspetto che Il Cabroncito è stato in grado di risolvere è il suo problema alla spalla. L’operazione alla quale si era sottoposto ad inizio dicembre sarebbe stata un problema per l’avvio del Mondiale di marzo, ma questi mesi di ritardo permetteranno al sei volte campione del mondo della MotoGP di presentarsi al via del campionato nuovamente al 100%, a differenza della sua moto. Starà alle sue capacità di indirizzare lo sviluppo, assieme al team, prendere la RC213V e portarla al livello che tutti attendono.

Si annuncia, quindi, un duello serrato proprio tra Marc Marquez (gli altri rappresentanti della Honda non possono essere menzionati per la lotta al titolo) e le Yamaha per puntare al successo finale, senza dimenticare anche le Suzuki (ottime nel corso dei test) e le solite Ducati che, nonostante un po’ di difficoltà, avevano messo in mostra alcuni importanti segnali di miglioramento. Il dominio del campione del mondo potrebbe davvero essere messo in dubbio. Sarà, come sempre, il grande favorito per la vittoria finale, ma in cuor suo il nativo di Cervera è consapevole che questa volta la strada non sarà spianata. La Yamaha, soprattutto con Vinales e Quartararo, è pronta a vendere cara la pelle. Ci attende un Mondiale MotoGP 2020 davvero emozionante. Dopo tanta sofferenza, sarà grande spettacolo!

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePassanti

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Foto: Lapresse

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