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Nuoto, D’Onghia: “Con Pilato stiamo lavorando sui 100. Una come lei ha bisogno di gareggiare”

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Tra tanti atleti al termine della loro carriera che hanno vissuto il rinvio dei Giochi Olimpici di Tokyo come un qualcosa di molto negativo, ve ne sono tuttavia alcuni, con la giovane età come comune divisore, che intravedono in questa situazione imprevista una grande opportunità per maturare un anno di esperienza in più e farsi trovare ancora più pronti in vista dell’appuntamento giapponese. Tra questi spicca sicuramente il nome della baby prodigio della rana italiana Benedetta Pilato.

La tarantina, con dodici in mesi in più di perfezionamento, avrà più tempo per migliorarsi nella distanza in cui si giocherà la qualificazione olimpica con Martina Carraro e Arianna Castiglioni, quei 100 rana nei quali ancora non riesce ad esprimersi come sulla mezza distanza, in cui è argento mondiale in carica. A 14 anni, in questo lasso di tempo un’atleta col suo talento può essere infatti in grado di migliorare veramente tanto, rispetto ad una sua collega che magari lavora invece da un quadriennio per limare gli stessi particolari.

Anche il suo storico tecnico Vito D’Onghia ha infatti intravisto una grande opportunità per la sua atleta di punta ed ha ricalibrato per lei un nuovo programma di allenamento nel quale maggiore attenzione verrà posta sull’ancora perfezionabile secondo cinquanta di gara.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, dopo aver ribadito di aver comunque alleggerito l’impegno di Benedetta in questo periodo di ripresa, permettendole anche di studiare di più, si è espresso in questi termini sul futuro della sua atleta: “Stiamo vivendo un anno e mezzo di attività in pratica, come se fossimo a settembre senza fermarci mai. Il margine di crescita aumenta. C’è tanta voglia di ricominciare a mettersi in gioco da parte sua, una come lei riesce a tirare in gara quel qualcosa in più, va sempre stimolata. Il nuoto resta per lei un gioco. Benny è molto competitiva e ha bisogno anche di piccoli obiettivi, non avere gare è complicato”.

Nel corso dell’intervista si è poi soffermato sul suo miglioramento nei cento olimpici: “I 50 le vengono naturali, per i 100 deve prendere consapevolezza nelle potenzialità ma continuando a fare ciò che fa sempre. Le prospettive in chiave qualificazione olimpica? Lavorando come è abituata e con maggiori speranze può fare bene, ricordiamo che il primo titolo italiano giovanile lei l’ha vinto nei categoria nei 100, solo ai Mondiali di Gwangju non li ha disputati”.

michele.giovagnoli@oasport.it

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Foto: Laura Vergani

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