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Nuoto, Elena Di Liddo: “Ho costruito me stessa traendo forza dalle difficoltà. A Tokyo 2021 darò tutto”

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Un 2020 da 110 e lode. Certo, parlare di un’atleta e attribuirci questa valutazione, in una stagione nella quale non si è gareggiato per la pandemia, potrebbe far storcere il naso. Non è il caso di Elena Di Liddo.

L’azzurra, infatti, in questi giorni passati in lockdown ha ottenuto la Laurea magistrale in Scienze Motorie, presentando una tesi in farmacologia dal titolo “Campioni in affari: la pratica illecita del doping nel nuoto”. Un tema piuttosto sentito da parte di chi compete ai massimi livelli e deve fare i conti con rivali che spesso hanno ricorso a vie più facili per imporsi. Elena è una ragazza determinata, orgogliosa delle sue origini pugliesi e mai arrendevole, anche quando il cronometro e qualche infortunio avevano portato a porsi delle domande.

La farfallista del Bel Paese non ha alzato bandiera bianca ed eccola sul podio nei 100 farfalla a Glasgow negli Europei del 2018 in vasca lunga, bissando il podio (argento) nella rassegna continentale in vasca corta sempre a Glasgow nel 2019. Un bilancio in termini di medaglie fatto di 2 argenti e 2 bronzi nella piscina da 25 metri e di 2 bronzi in quella da 50 a livello europeo. Tuttavia, è il quarto posto dei Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud) nelle due vasche del delfino a essere stato quello della prova del nove, contro avversarie qualificate, nuotando come mai aveva fatto l’azzurra: il primato italiano portato a 57″04 è una conferma. “La rassegna iridata è stata una tappa importante e fa parte di un percorso di crescita in cui finalmente due anni fa sono riuscita a cogliere qualcosa di importante a livello europeo. Questi risultati mi ripagano di tutto l’impegno e la voglia di arrivare. Nonostante nel mio percorso le disavventure non siano mancate, ho tratto forza da tutto quello che mi è capitato, per trovare questa dimensione in età agonisticamente matura. In questo discorso, è importante anche la realizzazione nello studio per la costruzione di me stessa, rispetto a qualche anno fa“, le parole di Di Liddo a OA Sport.

La parola d’ordine per la pugliese è resilienza. Un termine che ha rappresentato il simbolo della sua risalita, spesso controcorrente, ricordando quei 6 centesimi che mancavano per la qualificazione nei 100 farfalla alle Olimpiadi di Londra 2012 e altri episodi negativi che ne hanno minato l’ascesa. Il vero step in avanti per la ragazza nativa di Bisceglie è stato tipicamente mentale e gli occhi lacrimosi di un tempo hanno lasciato spazio a quelli della tigre che vuol azzannare la preda: “Ho uno spirito diverso, dettato da quanto ho fatto in piscina e anche a livello accademico. E’ chiaro che non sono più la ragazza che esordiva in Nazionale nel 2009 e mi sono voluta concedere sempre un’altra possibilità perché alla fine ho sempre creduto in quello che stessi facendo“.

E dunque il sogno per Elena? “Ovviamente la qualificazione alle Olimpiadi e una volta lì dare il 100%. Per questo, le chiacchiere sui Giochi 2021 in pericolo per l’emergenza sanitaria mi hanno un po’ turbato e spero con il cuore che si possano organizzare perché voglio esserci, godermi quello che sarà e darò tutto quello che ho“.

LA VIDEO-INTERVISTA A ELENA DI LIDDO

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse 

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