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Nuoto, Filippo Magnini sempre più vicino al rientro. Mike Maric: “Pronto a seguirlo da settembre”

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Se tre indizi fanno una prova, siamo già al secondo per il ritorno di Filippo Magnini alle gare, all’età di 38 anni con un obiettivo altissimo all’orizzonte che è la partecipazione alla quinta Olimpiade. “Re Magno“, un paio di settimane fa, aveva manifestato l’idea di tornare alle gare e oggi, durante la conferenza stampa di presentazione di presentazione del libro “Il Potere Antistress del Respiro” di Mike Maric, scienziato del respiro, ex campione mondiale di apnea, medico e coach di tanti atleti medagliati olimpici, tra cui anche Magnini, è tornato a galla l’argomento, affrontato proprio dal coach.

Io sono sempre pronto – ha dichiarato Maric, parlando della possibile decisione del campione pesarese di tornare alle gare – Il telefono è sempre acceso e, come ho dimostrato con alcuni atleti che seguo, come ad esempio il fondista Federico Pellegrino, io ci sono sempre, anche nei giorni festivi, se posso dare una mano perché la mia passione per lo sport supera tutti gli ostacoli. Se Filippo (Magnini ndr.) vuole gli attrezzi, un po’ rinnovati rispetto a quelli che abbiamo utilizzato per i cinque anni della nostra collaborazione, e le ciabatte per seguirlo in piscina sono pronte. Sono convinto che, se a settembre vorrà provare questa avventura, lo farebbe con tutto l’entusiasmo possibile e io sarei al suo fianco. Abbiamo passato momenti difficili, lui per primo ma io ero pur sempre il tecnico che aveva seguito l’atleta ‘dopato’ secondo l’opinione pubblica e gli occhi dei maliziosi. Adesso avremmo la possibilità di affrontare una nuova avventura assieme e sono sicuro che sarebbe di grande stimolo per entrambi”.

Magnini, già uscito dalla conferenza stampa quando è emerso l’argomento del suo possibile rientro, aveva parlato della sua ultima parte di carriera. “Hanno provato a rovinare la mia immagine, io che il doping l’ho combattuto per tutta la mia carriera – ha dichiarato – Nei momenti più difficili Mike Maric mi ha aiutato, soprattutto la sera, quando il telefono non squillava e io mi sentivo solo, a superare i momenti più difficili. Mi ha aiutato a visualizzare l’immagine della vittoria che alla fine è arrivata. La sua tecnica del respiro mi ha aiutato in ogni mio passo quando ero atleta dai 30 anni in poi e quando poi ho smesso di nuotare e mi sono trovato ad affrontare ostacoli durissimi”.

 

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Foto: LaPresse

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