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Nuoto, Gregorio Paltrinieri e il coraggio di cambiare per vincere ancora

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Caro Greg, questa proprio non ce l’aspettavamo. Pochi, per non dire nessuno, potevano immaginare che un sodalizio vincente potesse terminare. Le reazioni a caldo sono state le seguenti: “Che c….a!“; “Una scelta priva di senso“; “Ciao oro a Tokyo“; “Abbiamo perso anche Paltrinieri“. Commenti da tifosi e da appassionati, incapaci però di capire i motivi per i quali il fuoriclasse carpigiano abbia voluto spingersi a tanto.

Anche le cose più belle sono destinate a finire: non è una frase fatta, ma è la verità. Dopo 9 anni di lavoro assiduo e intenso con Stefano Morini, che lo ha reso da giovane promessa campione assoluto, Paltrinieri sentiva il bisogno di cambiare e il rinvio di un anno delle Olimpiadi di Tokyo per la pandemia è stata l’occasione per tuffarsi in una nuova avventura. Una ‘virata coraggiosa’ quella effettuata dall’azzurro perché al centro dei suoi pensieri ci sono tre ori da conquistare in tre gare ai Giochi: 800 e 1500 stile libero e la 10 km di nuoto di fondo. Per centrare questo obiettivo, l’esigenza è quella di mutare lo spartito e di scegliere un nuovo tecnico, maggiormente specializzato nelle acque libere.

Io voglio andare a Tokyo per vincere tre ori e per riuscirci avevo bisogno di lasciarmi tutto dietro alle spalle. Può sembrare un salto nel buio anche perchè dobbiamo decidere ancora dove allenarci, ma continuare ancora un anno in questa situazione sono sicuro che sarebbe stato controproducente e non volevo rovinare quello che è stato un sodalizio fantastico, non me lo potevo permettere di avere un brutto ricordo del sodalizio sportivo con Morini e del lavoro svolto a Ostia. Il primo pensiero è stato lasciare Ostia, il secondo è stata la scelta di Fabrizio Antonelli per proseguire il mio percorso di atleta. Ho valutato bene le alternative e ho puntato su una persona che ho conosciuto bene nelle mie esperienze in acque libere e di cui mi fido. Mi piace come persona ed è un tecnico con metodi innovativi. Mi attende un cambiamento grande ma è quello che volevo, non ho paura delle novità. Con Morini si punta tanto sulla quantità, con Antonelli si lavorerà diversamente, una metodologia magari più vicina a quella fatta in Australia“, le parole del nuotatore del Bel Paese.

Un cambiamento per ambizione, ma anche per modo di essere. Nessuno è miglior giudice di se stesso e Paltrinieri è uno che pretende sempre molto e vive le sfide come l’aria che respira. Evidentemente alcuni segnali erano arrivati e la necessità di mutare il corso non è atto di follia, come si potrebbe pensare, ma frutto di un atteggiamento volto sempre ad alzare l’asticella. Saranno poi i risultati a dire se avrà avuto ragione o meno, ma indubbiamente si può comprendere lo spirito della scelta.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse 

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