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Nuoto, i record del mondo: 200 e 400 sl, i primati in costumone di Paul Biedermann – VIDEO

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Se non si può considerare a tutti gli effetti l’uomo dei campionati del Mondo di Roma 2009 poco ci manca. Paul Biedermann, tedesco di Halle, allora ventitreenne, bravissimo a sfruttare i benefici del costumone che avrebbe rivoluzionato il pannello dei record mondiali, in un colpo solo migliorò i record di 200 e 400 stile libero che durano ancora oggi a ben 11 anni di distanza, prendendosi la soddisfazione di battere sua maestà Michael Phelps in uno dei suoi feudi preferiti, i 200 stile libero, nell’anno, bisogna dirlo, in cui lo squalo, reduce dalle fatiche immani di Pechino, si dedicò molto più ad altro (senza entrare nei particolari) che al nuoto.

Che Biederman potesse essere super protagonista dei Mondiali si capisce molto presto, alla prima sessione di batterie nella Piscina del Foro Italico, domenica 26 luglio 2009 quando il tedesco con 3’43”01 migliora il record europeo dei 400 stile libero. Solo il cinese Zhang Lin ed il tunisino Oussama Mellouli restano sotto i 3’44”. In finale è il tunisino Mellouli a dettare il ritmo passando a metà gara in 1’50”44, seguito da Zhang (1’50”71), mentre Biedermann è più indietro: 1’51”02, ben più alto dell’1’49”74 fatto segnare in batteria. L’illusione per gli avversari del tedesco dura poco. Biedermann cambia ritmo nella quinta vasca e piazza un incredibile e travolgente “negative split”. Già ai 300 metri raggiunge il cinese, mentre Mellouli sembra volare e aumenta il vantaggio (2’46”29 a 2’47”17), ridotto però a soli 0”35 centesimi (3’13”95 a 3’14”30) all’ultima virata, dopo la quale inizia lo show di Biedermann che nuota gli ultimi 50 metri in uno sbalorditivo 25”77 che gli consente di vincere nettamente la gara con 3’40”07, un solo centesimo in meno di quanto nuotato sette anni prima da Thorpe: nuovo record del mondo. 

Non contento Biedermann, un paio di giorni dopo, ripete lo stesso percorso dei 400, nei stile libero, che vedevano al via anche Phelps. Il tedesco in batteria migliora il record europeo con 1’43”65. La finale però è completamente diversa da quella dei 400 per il nuotatore teutonico che, per sfiancare la resistenza di Phelps, parte fortissimo virando in 24”23 ai primi 50 metri per poi transitare in 50”12 a metà gara rispetto ai 50”25 di Phelps.

Biedermann non si ferma e aumenta ulteriormente l’andatura nei terzi 50, coperti in 26”18 rispetto ai 26”46 di Phelps, per poi esplodere letteralmente nei 50 metri finali, nuotati in 25”70 che significa secondo oro e secondo record mondiale, con uno stratosferico 1’42”00 (quasi 1” in meno del primato di Phelps), mentre il campione olimpico  deve accontentarsi dell’argento con il crono di 1’43”22.

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