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Nuoto, i record del mondo: il 2’06″12 di Anton Chupkov nei 200 rana a Gwangju 2019

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Non vi sono dubbi che negli ultimi anni la rana, nel nuoto, sia stata lo stile che più abbia subito un’evoluzione. Se pensiamo al modo di gareggiare di puro scivolamento, con il quale incantava Domenico Fioravanti a Sydney nel 2000, sembra passato un secolo. Gli aspetti legati alla forza e alla prestanza fisica la fanno da padrone soprattutto nelle distanze più brevi (50-100 rana) e nella prova olimpica il britannico Adam Peaty ha tracciato dei confini che vanno ben al di là dell’immaginabile.

Nelle quattro vasche (200 rana), forse, la metodologia di nuotata è leggermente più simile a quello che era, ma è chiaro che alcuni correttivi tecnici sono determinanti. In questo contesto il livello dei 200 metri a livello internazionale non è di certo di poco conto e duole ammettere che l’Italia manchi all’appello, dopo gli anni d’oro del citato Fioravanti e anche dei vari Davide Rummolo, Paolo Bossini e Loris Facci. In questa specialità a prendersi la scena nell’ultima rassegna iridata è stato il russo Anton Chupkov, bronzo olimpico a Rio 2016 e due volte campione del mondo a Budapest nel 2017 e per l’appunto nella competizione mondiale a Gwangju l’anno scorso. Il classe ’97, nativo di Mosca, si è impoosto in un atto conclusivo dai livelli stellari, con tutto il podio occupato da nuotatori capaci di infrangere il muro del 2’07”.

Chupkov ha fatto la differenza con la sua strepitosa ultima vasca, aprendo letteralmente le acque e portandosi a casa un oro con record del mondo straordinario: 2’06″12 il nuovo limite, migliorando il precedente primato del giapponese Ippei Watanabe (2’06″67). Watanabe, tra l’altro, terzo nella gara citata con il tempo di 2’06″73, preceduto anche dall’australiano Matthew Wilson (2’06″68), autore di una prova in perfetto “aussie style” (passaggi veloci fin dall’inizio e resistenza strenua nel finale). Un crono quello del russo che porta a prevedere l’abbattimento di un’altra barriera, ovvero del 2’06”, in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo dell’anno prossimo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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