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Nuoto, i record del mondo: il fantascientifico 49″50 di Caeleb Dressel nei 100 farfalla ai Mondiali 2019

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Se c’è un momento che forse ha definitivamente incoronato, celebrato ed espresso nel massimo della sua regalità e magnificenza il passaggio di consegne tra Michael Phelps e Caeleb Dressel nel ruolo di uomo simbolo del nuoto globale, quello non può che essere la finale dei 100 delfino dei recenti Mondiali di Gwangju, in cui il nuovo cannibale è riuscito a togliere alla leggenda il record del mondo al quale forse era più affezionato.

Caeleb Dressel, classe 1996, è un velocista completo, specializzato nello stile libero e nella farfalla e terribilmente efficace anche nelle prove di squadra, in cui più di una volta è risultato decisivo per l’esito finale. Sembra la descrizione di un altro atleta di discreto successo, se aggiungiamo che il ragazzone della selezione a stelle e strisce non disdegna la rana ed ha un passato nei misti.

Lo statunitense è il prototipo del nuotatore moderno, agilissimo, fisicamente devastante per rapidità e potenza e, soprattutto, dotato di una tecnica sublime nei fondamentali, nel suo caso partenza e subacquee, che, abbinata all’incredibile esplosività, gli consentono di vincere molte delle sue gare già nei primi 15 metri, nei quali spesso riesce a guadagnare un vantaggio poi impossibile da colmare.

Esploso ai Mondiali di Budapest del 2017 con i celeberrimi sette ori, il jet a stelle e strisce ha in realtà ottenuto la prima medaglia, ovviamente d’oro, di prestigio internazionale alle Olimpiadi brasiliane dell’anno precedente, nella 4×100 stile libero. Manco a dirlo, a dargli il cambio in quella staffetta, in uno dei tanti successi di entrambi, era stato proprio Michael Phelps, intento a guadagnarsi l’ennesimo oro ai Giochi.

Tre anni dopo l’unico alloro olimpico di Caeleb e il ritiro di Michael, il classe ’96 ha dominato la rassegna iridata di Gwangju con sei ori e due argenti, trionfando in tutte le gare individuali. Se nei 50 e 100 stile e nella vasca secca della farfalla l’americano non è riuscito a strappare record dalle grinfie di Cesar Cielo e Andrij Govorov, ci è riuscito a sorpreso proprio nella gara di culto del suo idolo Michael.

In un’edizione che ha visto cadere inaspettatamente e clamorosamente anche il record della doppia distanza di Phelps per mano del diciottenne ungherese Kristof Milak (1.50.73), il nativo di Baltimora si è visto sfilare la migliore prestazione dei 100 dal suo erede Caeleb, capace di esprimersi ad un livello di efficienza assurdo e di stampare un esagerato 49.50 sul tabellone dei crono.

Dopo quel tempo, anche ai più nostalgici il messaggio è apparso fin troppo chiaro: l’epoca di Michael Phelps è definitivamente terminata, lo Squalo di Baltimora appartiene oramai al passato. Con la consapevolezza che ciò che ha fatto nello sport probabilmente non verrà mai ripetuto, Phelps ha inevitabilmente passato il testimone a colui che ne è la più perfetta delle evoluzioni sportive, quel Caeleb Dressel destinato anch’egli ad entrare nell’olimpo dello sport statunitense e mondiale.

 

michele.giovagnoli@oasport.it

 

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Foto: Lapresse

 

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