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Nuoto, i record del mondo: Regan Smith e l’accoppiata 100-200 dorso a Gwangju 2019. Uno stile entrato in una nuova dimensione

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Settimane/giorni complicati. La pandemia globale ha costretto tutti a fermarsi perché la tutela della salute è prioritaria, ma nello stesso tempo anche la ripresa delle attività lo è per far sì che la macchina produttiva possa rimettersi in moto. Sono in attesa di capire il loro futuro i nuotatori che, come tutti gli atleti, hanno visto rinviate le Olimpiadi di Tokyo al 2021 e poco sanno sul loro futuro agonistico. Un grande punto interrogativo, infatti, c’è sulla gestione degli impianti e sul rispetto di un protocollo di difficile attuazione.

In una realtà complicata, guardare al passato viene quasi spontaneo. Riavvolgendo il nastro e pensare a quanto è accaduto l’anno scorso nei Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud) non è fare peccato. In quel contesto, una delle stelle è stata la classe 2002 americana Regan Smith. Una ragazzina che già in stagione aveva fatto vedere cose eccezionali, ma nella vasca asiatica è letteralmente esplosa, tracciando nuovi scenari nel dorso femminile.

Smith nel 200 metri nelle semifinali aveva fatto saltare il banco e quel 2’03″35 aveva il sapore della irrealtà. Mandato in soffitta il primato del mondo (targato 2012) della connazionale Missy Franklin e avversarie lasciate di stucco. Un’interpretazione d’attacco quella della giovane Regan, con passaggio ai 100 metri di 1’00″37 e una chiosa negli ultimi 50 a 31″51. Semplicemente irreale. In finale arrivò l’oro e non fosse stato per uno split a metà gara troppo ardito (59″45) molto probabilmente il primato sarebbe stato ulteriormente migliorato.

Smith, però, non aveva finito di impressionare. Lei alla gara individuale dei 100 dorso non prese parte, ma era stata schierata in prima frazione della staffetta mista per mettere nelle migliori condizioni la formazione americana di farsi largo. Obiettivo centrato e con il botto: 57″57, prima donna nella storia a infrangere il muro dei 58″ su questa distanza (migliorando il record mondiale della connazionale Kathleen Baker di 58″00). Conclusione: la ragazzina degli States è pronta per essere una delle primattrici dei Giochi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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