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Nuoto
Nuoto, Mondiali ed Europei di Roma nello stesso anno nel 2022: due picchi di forma difficili, decisione difficile per l’Italia
Due anni senza un attimo di tregua. Nella prossima stagione estiva Europei e Olimpiadi e poi arriverà un 2022 da urlo con inizio (a dicembre 2021) e fine a Kazan, prima per gli Europei e poi per i Mondiali in vasca corta, e in mezzo i Mondiali di Fukuoka a maggio e gli attesissimi Europei di Roma ad agosto a completare i due anni più pieni della storia del nuoto.
Lo spostamento di Europei e Olimpiadi al 2021 di fatto non darà un attimo di tregua agli atleti di èlite del nuoto mondiale. L’anno pari senza Olimpiadi, di solito, è quello che permette a chi è impegnato su tutti i fronti di rifiatare: gli Europei dell’anno di mezzo per tanti atleti di vertice del Vecchio Continente sono una tappa di passaggio nel quadriennio olimpico ma in questo caso l’anno di mezzo c’è già stato, inatteso, ed è il 2020.
Il 2022 si preannuncia, dunque, un anno pienissimo come quello precedente ma, in particolare per i nuotatori italiani, sarà davvero complicato fare scelte. In condizioni normali si punterebbe senza alcun dubbio sulla kermesse mondiale in Giappone, per quello che è sicuramente l’appuntamento più prestigioso della stagione ma per gli italiani il momento clou sarà l’Europeo in casa, nella piscina del Foro Italico che torna protagonista a 13 anni dal Mondiale con la rassegna continentale da disputare davanti al pubblico amico.
Difficile pensare oggi come impostare la preparazione fra due anni ma andrà centellinato ogni sforzo da parte degli atleti di punta. Un Mondiale non si prepara in poche settimane e dunque è probabile che assisteremo ad un campionato italiano di (doppia) qualificazione molto presto, magari a gennaio o al massimo febbraio, per avere un ciclo di tre/quattro mesi per preparare Fukuoka e poi resteranno tre mesi per preparare Roma. in un nuoto dal calendario sempre più intasato di impegni, tra una ISL e una Champions Swim Series il modo per riuscire a fare bene in entrambe le situazioni esiste ma servirà un grande impegno nella programmazione di atleti e tecnici e una capacità organizzativa che gli allenatori italiani hanno dimostrato di avere acquisito nelle scorse stagioni.
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