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Nuoto, Olimpiadi 2021: Benedetta Pilato, Burdisso, Ceccon e Miressi. Un poker d’assi pronto al decollo

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Hanno già vinto e anche tanto, medaglie importanti, pesanti, tre a livello assoluto e uno a livello juniores come non era capitato a nessun altro almeno in termini numerici. Sono i quattro moschettieri del nuoto italiano che verrà, quelli già pronti a raccogliere il testimone da chi il testimone, al momento, non è proprio così convinto di mollarlo. Benedetta Pilato, vice campionessa mondiale in carica dei 50 rana donne, Federico Burdisso, bronzo europeo e quarto al mondo nei 200 farfalla, Alessandro Miressi, campione d’Europa dei 100 stile libero e Thomas Ceccon, l’unico a non aver ancora vinto medaglie a livello assoluto (ma un po’ di finali europee tra lunga e corta le ha già disputate) ma capace di vincere tanto sia a livello europeo che mondiale nella categoria juniores.

Il nuoto italiano si è assicurato con largo anticipo il ricambio e questi quattro atleti sono solo la punta di un  iceberg di giovani promesse che stanno crescendo molto bene e che potrebbero assicurare un grande futuro allo sport acquatico per eccellenza che inizierà nel 2021 il triennio del ricambio generazionale, quello in cui tanti degli atleti che hanno iniziato ad essere protagonisti a livello mondiale nel primo decennio del nuovo secolo, appenderanno la cuffia al chiodo, prima fra tutte Federica Pellegrini che ha già annunciato il suo addio dopo Tokyo 2020/21.

Benedetta Pilato ha mostrato al mondo intero a Gwangju di cosa può essere capace nella distanza dei 50 rana. Tutti erano preoccupati di cosa potesse fare in prospettiva olimpica nel 2020 e la preoccupazione si sposterà nel 2021 in cui la giovanissima tarantina potrà presentarsi con un anno in più di lavoro per cercare di essere competitiva anche sui 100 rana che sono distanza olimpica. Nel frattempo, tra 2021 e 2022, potrà continuare a coltivare la sua passione innata per la distanza corta sia a livello assoluto che juniores perchè, tra vasca corta e lunga, i 50 li potrà correre in sei eventi su sette: tutti tranne l’Olimpiade. Le qualità, fisiche e mentali, per fare un passo avanti decisivo ci sono.

Anche Federico Burdisso non maledirà questo 2020 che si preannunciava molto complicato per lui che puntava a fare il minimo per Tokyo a dicembre perchè a gennaio è partito per l’esperienza nel college a Chicago negli Usa dopo un paio di anni di studio a Mount Kelly in Inghilterra. L’atleta piemontese, seguito da Simone Palombi potrà fare le cose con calma: ambientamento, allenamento, studio e preparare con calma le due stagioni che arriveranno che potrebbero proiettarlo, anche alla luce di una maggiore esperienza, nell’èlite della farfalla mondiale.

Alessandro Miressi, invece, non può certo essere soddisfatto di questo lungo stop. A Glasgow, a dicembre, era apparso in netta crescita e l’anno olimpico, per lui, poteva essere quello della definitiva consacrazione ad altissimo livello nella velocità, con una possibile finale olimpica con vista podio. Invece nulla di tutto questo: dopo un 2019 da dimenticare per i noti problemi fisici, un 2020 da dimenticare per mancanza di gare e due anni lontano dai gradini più alti del podio possono pesare per un ragazzo che comunque ha dimostrato di essere cresciuto mentalmente e che ha tutte le carte in regola per restare a lungo nell’èlite della velocità mondiale.

Thomas Ceccon, infine. Chi lo ha già bollato come promessa mancata forse dimentica che il ragazzo è appena uscito dall’età delle categorie giovanili, dove ha vinto su tutti i fronti. E’ vero che finora non ha dimostrato la stabilità psicologica dei suoi coetanei quando è stato il momento di confrontarsi con i più grandi ma i risultati degli ultimi anni insegnano che è molto importante saper aspettare la maturazione dell’atleta. Non si danno per finiti nuotatori vicini ai 30 anni, figurarsi chi è a quota 19 e ha enormi potenzialità e possibilità di crescere mentalmente. Un processo apparentemente già iniziato nella ultima parte dello scorso anno e che potrà proseguire in un anno senza particolari impegni nel quale si potrà testare anche la capacità di concentrazione e la voglia di sacrificarsi dell’atleta veneto.

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