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Pallacorda, dal giuramento di Parigi 1789 al titolo iridato di Marchisio nel XIX secolo. E in tempi moderni…

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La pallacorda è uno sport sferistico che può essere a tutti gli effetti considerato un antenato del tennis moderno. La storia di questa disciplina affonda le proprie radici nell’età medievale: la sua esistenza è infatti accertata già nella Francia del XIII secolo, mentre alcuni studiosi sostengono che fosse praticato nei monasteri transalpini addirittura nel corso dell’XI secolo. Inoltre, questo sport ha avuto anche l’onore di partecipare a due edizioni delle Olimpiadi, nello specifico quella parigina del 1900 e quella londinese del 1908.

Il Jeu de Paume, come veniva chiamato in Francia, prende il nome dalle regole piuttosto semplici che disciplinavano lo svolgimento delle partite: i due (o quattro) giocatori avevano l’obiettivo di colpire una pallina con la mano e spedirla nella metà campo avversaria facendola passare al di sopra della corda tesa posta nel mezzo. Le due varietà di gioco erano la courte paume e la longue paume: la prima era praticata al chiuso e gode dell’ausilio di muri, porte e gallerie, mentre la seconda si svolgeva all’aperto. Se inizialmente il mezzo utilizzato per colpire la palla era la mano, in seguito gli inglesi introdussero la racchetta e definirono questo sport real tennis.

La pallacorda è anche legata a un avvenimento di notevole portata per la storia della Francia e dell’intera Europa. Il 20 giugno 1789, infatti, è la data nella quale venne stipulato il celebre Giuramento della Pallacorda, così chiamato perché i rappresentati del Terzo Stato (ossia, il popolo), dopo essersi autoproclamati Assemblea nazionale, dinanzi alla decisione del re di Francia di chiudere la sede dove tradizionalmente si riunivano, decisero di spostarsi in una sala vicina adibita al gioco della pallacorda. Qui l’astronomo Jean Sylvain Bailly propose il giuramento, sottoscritto da tutti i membri (tranne uno), con il quale essi si impegnavano “a non separarsi mai e a riunirsi ovunque le circostanze l’avrebbero richiesto, fino a che non fosse stata stabilita e affermata su solide fondamenta una Costituzione per il regno francese”.

L’unica volta che l’Italia ha lasciato il segno nei Campionati del mondo di pallacorda è stata nel lontano 1816, quando Marchisio conquistò il titolo iridato. Da quel momento in poi le nazioni che hanno monopolizzato la scena, in periodi storici differenti, sono state Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e Australia. Al giorno d’oggi il campionissimo di questo sport nel singolare maschile è l’australiano Robert Fahey, che ha fatto registrare un record senza precedenti aggiudicandosi ben 13 delle ultime 14 edizioni dei Campionati del mondo. Nel singolare femminile, invece, dal 1989 in poi ha sempre vinto un’atleta britannica: nelle ultime tre edizioni a trionfare è stata Claire Fahey.

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