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Quando si potrà uscire dalle regioni? 3 giugno non sicuro, la Lombardia potrebbe attendere il 10

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L’Italia si trova nel bel mezzo della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza sanitaria. Il Governo ha consentito le prime riaperture il 4 maggio, per poi dare il via libera al 90% delle attività economiche e produttive lo scorso lunedì 18. Attualmente, tuttavia, non è ancora possibile uscire dalla propria regione, se non per motivi di salute, lavoro, urgenza o stretta necessità. Quando sarà possibile farlo? Al momento la data più probabile è quella del 3 giugno, ma non è affatto scontata.

Il Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute ed i governatori regionali sono preoccupati: dopo tutti i sacrifici a cui è stato sottoposto il popolo, sarebbe deleterio ed imperdonabile rovinare tutto per la mancata attesa di una settimana in più. Peraltro la chiusura dei confini fa sì che, all’alba dell’estate, il problema turismo diventi sempre più impellente: stiamo infatti parlando di un settore economico in ginocchio, che sin qui ha già perso tutti i guadagni primaverili.

E’ tuttavia probabile che dal 3 giugno solo alcune regioni possano riaprire i confini, quelle considerate a basso rischio, mentre altre potrebbero attendere 7 o 14 giorni in più, tra cui la Lombardia. Andiamo dunque a scoprire tutti i possibili scenari.

ATTUALMENTE E’ POSSIBILE SPOSTARSI DA UNA REGIONE ALL’ALTRA? 

Solo per uno dei seguenti quattro motivi:

  • Comprovate esigenze lavorative.
  • Assoluta urgenza.
  • Situazione di necessità.
  • Motivi di salute.

In tali casi occorrerà esibire una autocertificazione, scaricabile al seguente link.

LE REGIONI RIAPRIRANNO IL 3 GIUGNO? I POSSIBILI SCENARI 

  • IPOTESI 1: tutte le regioni riapriranno il 3 giugno e ci si potrà spostare liberamente. Affinché ciò accada, l’indice R0 non solo dovrà essere ovunque al di sotto della quota 1%, ma il numero di nuovi positivi dovrà risultare omogeneo in tutta Italia. Il Ministero della Salute ritiene che solo a fine maggio, analizzando la curva dei contagi, si potrà comprendere quali saranno stati gli effetti delle riaperture avvenute il 18 maggio.
  • IPOTESI 2: viene considerata l’ipotesi più probabile. Se l’indice R0 sarà inferiore a 1%, una regione non potrà comunque riaprire se continuerà a generare giornalmente un numero elevato di nuovi positivi. Emblematico il caso della Lombardia: l’assessore alla Salute, Gallera, ha spiegato che l’indice di contagio è sceso a 0.53%; ciò nonostante, ogni giorno sostanzialmente la Lombardia fa registrare la metà dei nuovi casi positivi in Italia. Per cui è possibile che il Governo possa consentire lo spostamento tra regioni limitrofe a basso rischio, mantenendo chiusi quelle dove il virus circola ancora in maniera preoccupante.
  • IPOTESI 3: se l’indice R0 salirà intorno all’1%, i confini delle regioni non solo resteranno chiusi, ma il Governo potrebbe, suo malgrado, procedere a nuove, dolore chiusure in determinate zone territoriali del Paese.

SE NON SARA’ IL 3 GIUGNO, QUANDO RIAPRIRANNO REGIONI COME LA LOMBARDIA? 

L’ipotesi che circola con più insistenza è quella del 10 giugno. Pare che una corrente ancora più prudente abbia preso in considerazione il 17 giugno.

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Foto: Shutterstock.com

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