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Rugby, Sergio Parisse: “Voglio vestire ancora una volta la maglia dell’Italia”

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Non è stato un tifone in Giappone a chiudere la carriera di Sergio Parisse in Nazionale, non lo sarà neppure la pandemia. Il numero 8 del Tolone e dell’Italia del rugby ha sempre detto che vuole giocare ancora almeno una volta con la maglia azzurra prima di appendere gli scarpini al chiodo e, nonostante i suoi 36 anni, punta deciso alla prossima stagione.

Nominato dal sito britannico Planetrugby miglior numero 8 dell’era professionistica, Parisse sulle pagine dello stesso sito ha rilasciato una lunga intervista parlando del presente, ma soprattutto del suo futuro. “Il contratto con il Tolone finisce a giugno ma ho un’opzione per un altro anno. Il mio corpo si è rigenerato un po’ con questo riposo forzato, ma sono deluso dal non aver avuto la possibilità di chiudere a Roma contro l’Inghilterra nel Sei Nazioni” le prime parole di Parisse, che poi guardando più in là ammette di voler restare nell’ambiente ovale anche dopo aver smesso di giocare. “Sento fortemente che posso continuare a dare il mio apporto e, oso dire, passare la mia eredità allenando e sviluppando giocatori” dice.

Il capitano azzurro, poi, parla dell’eredità lasciata da Conor O’Shea e dalle grandi differenze tra il tecnico irlandese e Franco Smith, attuale ct degli azzurri: “Negli ultimi cinque anni abbiamo fatto grandi progressi con Conor O’Shea. E’ stato un vero e proprio director of rugby, che ha lavorato per cambiare il quadro della situazione, a creare un vero ecosistema ovale in Italia, sfidando alcune personalità fra i finanziatori e i dirigenti del nostro sport – il plauso di Parisse all’ex tecnico –. Franco Smith ha rimpiazzato Conor, ma ricopre un ruolo meno ampio. E’ il classico head coach il cui primo pensiero è di occuparsi della squadra che scenderà in campo più che delle questioni periferiche o strutturali che ha dovuto affrontare Conor”.

Infine, però, come detto, il tema principe per Sergio è quell’addio alla maglia azzurra che tra tifoni ed epidemie gli è stato negato troppe volte negli ultimi 12 mesi: “Sì, mi piacerebbe un’ultima opportunità per ringraziare il mondo del rugby che ha reso la mia avventura possibile e salutare con passione e rispetto. Per farla breve: vorrei un ultimo giro di valzer in maglia azzurra” conclude Parisse.

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Foto: Ettore Griffoni – LPS

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