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Rugby
Rugby, Sei Nazioni 2020: possibili date per i recuperi e ipotesi suggestive. Si vocifera di accorpare due edizioni in una!
Qual è il futuro del Sei Nazioni 2020? Si recupereranno le partite annullate a causa dell’esplosione del Coronavirus o no? E se sì, quando? E, vista l’emergenza, cambierà il Torneo dell’anno prossimo? In un periodo di grande incertezza, anche per lo sport, il più importante torneo di rugby al mondo vive momenti ricchi di dubbi e ipotesi. E si fa strada un’opzione rivoluzionaria.
L’unica certezza è che il torneo 2020 è stato interrotto senza che fossero ancora scritte le sentenze. La corsa al titolo è ancora aperta, con Inghilterra e Francia appaiate in vetta, ma anche l’Irlanda e, virtualmente, la Scozia ancora in gioco. Quattro i match da recuperare (2 per Italia e Irlanda, uno per gli altri) e fin da subito l’ipotesi più accreditata era quella di giocare queste partite a fine ottobre, prima dell’inizio dei test match autunnali.
Nelle ultime settimane, però, questi stessi test sono stati messi in dubbio. È probabile che il board del Guinness Six Nations prenderà una decisione sulle date non prima di luglio, come ha dichiarato in un’intervista Bernard Laporte, presidente della FFR. Ma c’è da capire cosa succederà anche downunder. Il Super Rugby è stato sospeso, mentre è in forte dubbio che in estate si giochi la Rugby Championship. E le federazioni dell’Emisfero Sud vorrebbero recuperare questi due tornei proprio in autunno, sovrapponendosi ai test match che, dunque, salterebbero.
A questo punto ecco l’ipotesi più rivoluzionaria. Il Sei Nazioni 2020 viene ufficialmente cancellato, ma l’edizione 2021 raddoppierà. Sul tavolo, infatti, l’idea di disputare per la prima volta un torneo con match di andata e ritorno, con 5 giornate che si disputeranno tra ottobre e novembre, mentre le altre 5 coprirebbero il periodo tradizionale di febbraio e marzo. Un’ipotesi che, però, andrà valutata attentamente. Anche perché ancora non si sa se si potrà giocare a porte aperte in autunno – o addirittura nel 2021 – né come si evolverà l’emergenza nei vari Paesi europei. Tutto in stand by dunque, ma intanto le ipotesi, anche clamorose, continuano.
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Foto: Massimiliano Carnabuci – LPS