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Salto con gli sci: tutti gli atleti ritirati a fine stagione 2020. Spicca Elena Runggaldier, i “grandi vecchi” proseguono

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Nel mondo degli sport invernali, le varie squadre nazionali hanno già pianificato il percorso d’avvicinamento alla stagione 2020-21 che, almeno inizialmente, sarà senza dubbio condizionato dalle misure imposte per contenere la pandemia di Covid-19. Per alcuni atleti, però, questo non sarà un problema, poiché hanno deciso di concludere la loro attività agonistica. Dopo aver ricapitolato i ritirati nello sci di fondo, andiamo a vedere chi ha optato per concludere la propria carriera nel salto con gli sci.

Per la verità l’elenco è piuttosto scarno, poiché in questa disciplina si contano pochi addii. Fra di essi, l’unico davvero di rilievo riguarda l’Italia. Infatti Elena Runggaldier, ormai giunta alla soglia dei 30 anni, ha scelto di appendere sci e casco al chiodo per mettere su famiglia. La gardenese ha scritto un’indelebile pagina nella storia degli sport invernali italiani, conquistando la medaglia d’argento iridata a Oslo 2011, diventando così la prima (e a oggi unica) atleta azzurra a salire sul podio dei Mondiali nel salto con gli sci, uomini o donne non fa differenza. Inoltre non possono essere dimenticati gli otto piazzamenti nella top-ten in Coppa del Mondo, nonché l’oro iridato junior 2010. Runggaldier smette in un momento in cui è ancora dotata di buona competitività, evitando così di imboccare in maniera marcata la parabola discendente. Il suo ritiro, peraltro, è il solo del settore femminile.

Fra gli uomini c’è qualche addio in più, ma francamente si tratta di atleti marginali. Con un’eccezione. Il ritiro più doloroso, in quanto forzato, è quello del ceco Tomas Vancura. Questo talentuoso ragazzo di ventitré anni, peraltro dotato di spiccate doti da volatore, ha dovuto rinunciare a proseguire la propria attività agonistica per via di un persistente problema fisico alla schiena. Un vero peccato, perché il saltatore moravo aveva dimostrato di avere un ottimo potenziale, che purtroppo non ha potuto mettere a frutto. Per lui è già pronto un posto nello staff tecnico della squadra di combinata nordica, dove seguirà gli junior.

A proposito di atleti che davano il meglio di sé quando c’è da far valere la sensibilità in fase di volo, hanno deciso di ritirarsi anche il norvegese Fredrik Bjerkeengen e l’estone Martti Nomme. Per la verità accomunarli a Vancura è ingeneroso nei confronti del ceco, sicuramente più talentuoso e completo di entrambi, tuttavia sia lo scandinavo che il baltico avevano in comune con il ventitreenne mitteleuropeo la capacità di cavalcare il vento frontale. Ambedue hanno optato per concludere una carriera ormai priva di qualsiasi prospettiva nel massimo circuito. Bjerkeengen per la verità lo ha frequentato pochissimo, facendo capolino in zona punti un paio di volte. Nomme, invece, ha beneficiato del fatto di far parte di un movimento dalla concorrenza interna esigua, pertanto ha potuto costruire una militanza ben più lunga nelle competizioni di primo livello, partecipando a un’edizione dei Giochi olimpici e a quattro dei Mondiali.  Rendendosi conto di non riuscire a “sfondare” e di essere chiusi all’interno delle rispettive nazioni, hanno inoltre appeso sci e casco al chiodo il giapponese Kenshiro Ito, lo svizzero Gabriel Karlen, gli austriaci Elias Tollinger e Thomas Hofer. Per ognuno di loro, il palmares parla di qualche piazzamento in zona punti e nulla più.

Dunque tutti i big del salto con gli sci non hanno nessuna intenzione di ritirarsi. Neppure i “grandi vecchi” reduci da un inverno difficile. A dispetto della stagione negativa, sia l’ormai quarantottenne Noriaki Kasai che il quarantunenne Dimitry Vassiliev sognano di prendere parte ai Giochi olimpici di Pechino 2022. Lo stesso Simon Ammann, che a giugno compirà trentanove anni, non sembra avere propositi di addio. In campo femminile l’inossidabile Daniela Iraschko-Stolz mira a togliersi grandi soddisfazioni, magari nelle prove a squadre, a dispetto delle primavere, che a novembre diventeranno trentasette. Insomma, l’impressione è che l’elenco degli addii del salto con gli sci potrebbe avere una marea di nomi illustri durante la primavera 2022, ma sino ad allora ultra trentenni (e anche ultra quarantenni) sono intenzionati a sparare tutte le loro ultime cartucce.

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Foto: LaPresse

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