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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Sandro Pertile: “Valutiamo di ridurre il numero minimo di nazioni necessario in Coppa del Mondo”

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Sandro Pertile si appresta ad affrontare la prima stagione da race director del salto con gli sci, prendendo il posto di Walter Hofer. Di sicuro l’italiano non si aspettava di cominciare il suo compito di “general manager” della disciplina dovendo fronteggiare un’emergenza come quella generata dalla pandemia del virus Covid-19. Facendo il punto della situazione in un’intervista rilasciata al sito della Fis, il cinquantenne trentino ha annunciato un possibile cambiamento regolamentare di rilievo.

In vista dell’inverno, non si può escludere che le restrizioni ai viaggi possano comportare problemi negli spostamenti degli atleti, causando un eventuale riduzione del campo partenti. Pertile ha ammesso che “stiamo pensando alla possibilità di ridurre il numero minimo di nazioni necessarie perché le gare siano valevoli per la Coppa del Mondo, soprattutto allo scopo di non dover annullare competizioni a squadre a causa delle regole attuali”.

Attualmente il regolamento Fis del salto con gli sci (e della combinata nordica) prevede che affinché si possa disputare una gara di primo livello, sia essa individuale o a squadre, debba avere al via atleti in rappresentanza di almeno 8 differenti nazioni. La federazione internazionale sta pensando di abbassare questo limite a 6 diversi Paesi. Chiaramente, l’ipotesi non è molto incoraggiante. È vero che mancano ancora sei mesi all’inizio della stagione invernale e il salto con gli sci avrà l’opportunità di “testare” la nuova realtà attraverso il Summer Grand Prix estivo, cionondimeno, queste parole lasciano intendere che vi possa essere uno scenario problematico relativo a tutto il mondo degli sport invernali.

Il timore è che i vari travel ban possano limitare gli spostamenti degli atleti. Al momento siamo nel campo delle ipotesi, ma il fatto che si metta in conto la possibilità di avere un numero ridotto di nazioni al via anche durante l’inverno lascia presupporre il rischio che alcuni saltatori si trovino costretti a non poter gareggiare in determinati Paesi. Come si comporterà la Fis se il problema dovesse toccare atleti di primissimo piano? Chiaramente il problema potrebbe applicarsi a ogni disciplina. Insomma, sarebbe deplorevole se alcuni protagonisti degli sport invernali non potessero presentarsi al via di eventi di Coppa del Mondo in virtù della legislazione dei Paesi in cui si disputano. La problematica si era già presentata a marzo, quando però la stagione è stata conclusa in anticipo pressoché dovunque. La speranza è che non ritorni d’attualità anche durante l’inverno 2020-2021.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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