Sci di fondo
Sci di fondo, ultima follia. Dalla Fis una proposta paradossale, iniqua e discriminatoria
Ormai è risaputo come il sub comitato FIS dello sci di fondo abbia deciso di assegnare agli atleti punti di Coppa del Mondo sulla base dei risultati delle prove a squadre (staffette e team sprint). Oltre a essere conteggiati per la classifica generale, i punti delle staffette verranno aggiunti anche alla graduatoria distance, mentre quelli delle team sprint avranno valore per la Coppa di specialità sprint. Già così la novità lascia perplessi, ma leggere che i punti dovrebbero essere distribuiti agli atleti in base al piazzamento finale del team di cui fanno parte, fa letteralmente accapponare la pelle. L’idea è talmente assurda da far pensare a un pesce d’aprile fuori stagione. Invece è una proposta tremendamente seria in attesa di approvazione.
La trovata è stata partorita per incentivare la partecipazione dei fondisti più forti alle prove a squadre, allo scopo di renderle più appetibili televisivamente. Ovviamente chi prende decisioni non si domanda perché i big siano poco propensi a disputare i team event, bensì sceglie di trovare un modo per forzarli a prendervi parte. Dunque quella che vorrebbe essere la soluzione a un problema, rischia di generarne molti altri e soprattutto di mettere a rischio quel poco di credibilità che resta alla disciplina, lanciando una delle proposte più sportivamente inique di sempre.
Un bambino di quarta elementare si renderebbe conto di quanto sarebbe ingiusto assegnare punti individuali di Coppa del Mondo sulla base della classifica di una prova a squadre. Evidentemente, però, bisogna esplicitarlo, perché c’è chi non realizza un’implicazione ovvia. Se la proposta dovesse diventare realtà, gli atleti non otterrebbero punti in relazione alla loro performance, bensì a seconda dei compagni di squadra che si ritrovano. Ovvero due fondisti di pari valore, ma appartenenti a nazioni di differente caratura, vedrebbero modificate le loro chance di lottare per la classifica generale esclusivamente in base al loro passaporto. Infatti uomini e donne di primissimo piano di Paesi privi di un movimento profondo rischierebbero di essere oltremodo penalizzati.
Alcuni esempi? In campo maschile l’italiano Federico Pellegrino, lo svizzero Dario Cologna, il finlandese Iivo Niskanen o il francese Lucas Chanavat si ritroverebbero ad avere un handicap nei confronti dei norvegesi (o dei russi) che, in caso di arrivo in volata in una classifica generale o di specialità, potrebbe fare la differenza. Tra le donne il caso più eclatante sarebbe quello della slovena Anamarija Lampic, la quale durante il 2019-2020 ha dato battaglia a una pletora di svedesi per la conquista della Coppa sprint. Se le prove a coppie avessero assegnato punti per la classifica di specialità, l’ormai venticinquenne di Kranj non avrebbe avuto modo di combattere le scandinave, la cui forza si sarebbe sommata nelle prove a squadre dove, tra l’altro, la Svezia ha sempre piazzato due coppie sul podio. Dunque, attrici non protagoniste potrebbero aiutare le connazionali più forti a fare il vuoto, a discapito di chi, come Lampic, ha l’unica “colpa” di non essere nata in un Paese con un movimento numericamente ricco. È sufficiente questo esempio per spiegare l’iniquità assoluta della proposta del subcomitato, che andrebbe a tutto vantaggio delle nazioni più forti a discapito delle eccellenze dei movimenti meno numerosi.
Attenzione però, perché anche superpotenze come la Norvegia potrebbero trovarsi penalizzate. Guardando sempre al settore sprinter femminile, si pensi alla situazione di Maiken Caspersen Falla. Attualmente la trentenne dell’Akershus è l’unica norge in grado di essere costantemente competitiva ad altissimo livello. Dunque anche lei si troverebbe a fronteggiare un handicap, poiché la fortissima squadra svedese avrebbe molta più “potenza di fuoco” da mettere in campo nelle team sprint. Insomma, l’ingiustizia dell’idea è lampante, poiché sarebbe un’autentica discriminazione sulla base del passaporto. In altre parole, andrebbe contro qualsiasi principio sportivo.
Però, la trovata del sub comitato è talmente anacronistica che potrebbe generare grossi problemi gestionali all’interno delle stesse squadre nazionali, mettendo in difficoltà gli staff tecnici delle nazioni con più di un atleta in lotta per una classifica generale o di specialità. Anche in questo caso ci viene in soccorso l’attualità. Nell’inverno 2019-2020 la svedese Linn Svahn ha vinto la Coppa sprint con un esiguo margine di 23 punti sulla connazionale Jonna Sundling. Mettere assieme in una team sprint le sfidanti per la Coppa di specialità significherebbe che, qualunque sia il piazzamento della coppia, le duellanti otterrebbero gli stessi punti. Chiaramente, quella delle due che si trova a inseguire potrebbe non apprezzare, perché avrebbe un’opportunità in meno di recuperare terreno. Quindi, cosa dovrebbe fare uno staff tecnico per evitare malumori? Dividere le due? Se così fosse, il Paese in questione si troverebbe obbligato da dinamiche relative a una classifica individuale a non poter schierare il tandem più forte in una prova a squadre! Un paradosso bello e buono, che dimostra come la proposta potrebbe avere ricadute persino sull’integrità dei team event.
Ricapitolando. È stato spiegato con dovizia di particolari perché assegnare punti di Coppa del Mondo individuali nelle prove a squadre sarebbe sportivamente iniquo, a tratti paradossale e soprattutto discriminatorio. Alla luce di quanto appena esposto, l’augurio è che si possa recuperare la lucidità, in maniera tale da incenerire la proposta entro l’autunno, quando dovrebbe essere definitivamente approvata e, al tempo stesso, dovrebbe essere stilata la tabella di assegnazione dei punti di Coppa del Mondo nelle prove a squadre. In caso contrario, il prodotto “sci di fondo” diventerebbe davvero indifendibile. Si può immaginare una Coppa del Mondo assegnata in volata non sulla base del reale valore di un atleta, bensì su quello dei suoi connazionali? Evidentemente sì, perché questo è quello che rischia di succedere a partire dal 2020-2021.
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Foto: Fisi Pentaphoto