Calcio
Serie A, cosa succede se un giocatore è positivo? Quarantena per tutta la squadra, per ora…
Dopo un’attesa di tre mesi, metà giugno segnerà l’agognato ritorno in campo per il calcio italiano. Si comincerà il 13-14 del mese con le semifinali di Coppa Italia, mentre il 17 andrà in scena all’Olimpico di Roma la finale. Dal 20/6 spazio alla Serie A, la cui disputa, salvo imprevisti, dovrebbe concludersi il 3 agosto (il limite massimo fissato dalla Lega Calcio è quello del 23 agosto). Il nuovo calendario andrà ratificato dalla Lega nella giornata di oggi. Il Comitato Tecnico Scientifico ha approvato con soddisfazione il protocollo medico-sanitario presentato da Serie A e FIGC. Resta però una spada di Damocle non da poco sul prosieguo della stagione: cosa succederà qualora un singolo giocatore di un club risulterà positivo al Covid-19?
Al momento non si scappa: tutta la squadra (si intende sia i calciatori sia i membri dello staff) dovrà venire posta in quarantena per 14 giorni in un luogo concordato con il medico dell’USL, fermo restando che avrà facoltà di continuare ad allenarsi. Il CTS è stato chiarissimo: nessuno sconto sulla normativa attualmente in vigore, nessuna deroga per i giocatori rispetto a tutti gli altri cittadini. La legge a cui si fa riferimento è quella riportata all’art.1 dell’Ordinanza 21 febbraio 2020 del Ministero della Salute: “E’ fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19“.
Il nuovo protocollo prevede che l’intero staff di ciascuna squadra dovrà essere sottoposto a tamponi ogni 4 giorni, mentre ogni due settimane andranno effettuati i test sierologici che consentono di stabilire chi possiede gli anticorpi che lo rendono immune alla malattia. La speranza è che la curva dei contagi possa continuare a decrescere da qui a metà giugno. A quel punto il Governo potrebbe varare una legge che allenti le restrizioni non solo per i giocatori, ma per tutti i cittadini. In pratica, una norma che preveda la fine della quarantena quando la guarigione viene considerata sicura, senza dover attendere necessariamente i 14 giorni.
Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha spiegato che l’attuale quarantena di due settimane è inderogabile al momento, auspicando al tempo stesso che possa venire varata una nuova normativa entro la ripresa del Campionato. Attualmente, va detto, all’interno del Comitato Tecnico Scientifico la corrente maggioritaria resta quella contraria ad un allentamento dei giorni di isolamento. Qualora la Serie A, a causa di un nuovo proliferare dei contagi, non dovesse terminare, Lega e Figc hanno già pensato ad un piano B e ad uno C: la disputa dei play-off e play-out, oppure il congelamento della classifica, con scudetto, qualificazioni alle coppe europee e retrocessioni stabilite in base al numero di giornate effettive disputate dai club.
federico.militello@oasport.it
IL PROTOCOLLO SANITARIO COMPLETO PER LA RIPRESA DELLA SERIE A
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Foto: Lapresse