Ciclismo
Storia delle Olimpiadi: Silvio Martinello, dalla Rosa di Atene all’oro olimpico di Atlanta
Silvio Martinello, padovano, professionista dal 1986, un campione su strada, un fenomeno in pista. Il primo successo importante arriva nel 1985, quando ai Mondiali su pista di Bassano del Grappa vince l’inseguimento a squadre dilettanti, primo oro di una carriera che riserverà al campione di Tencarola tante grandi gioie.
La sua esplosione, tra i grandi della pista, avviene nel 1995 ai Mondiali di Bogotà. Nella capitale colombiana vince l’oro nell’americana in coppia con Marco Villa e l’oro nella corsa a punti, ma, soprattutto, si porta a casa la convinzione che il 1996, anno olimpico, potrà essere magico.
È l’anno delle Olimpiadi di Atlanta, quelle che tutto il mondo voleva ad Atene per festeggiare i cento anni della nascita dell’olimpismo moderno. Per Martinello sarà comunque un’unione magica tra la capitale greca e il nuovo mondo; la classicità e la modernità si uniscono in quei tre mesi che segnano per sempre la sua carriera. Da Atene ad Atlanta.
È il sogno di Vincenzo Torriani far partire il Giro dalla Grecia, un sogno che si avvera con Carmine Castellano e diventa realtà nell’anno che per Atene doveva essere olimpico. La prima tappa del Giro si corre il 18 maggio: Cipollini è il favorito, quel Super Mario spesso aiutato da Martinello nelle sue volate imponenti e vincenti. In quella giornata ateniese Cipollini non è in forma.
E così Martinello partecipa alla volata, e la vince. Vittoria e Maglia Rosa. Il sogno per ogni ciclista italiano. Silvio tiene la Rosa fino alla quinta tappa, perdendola solo per un giorno, quella maglia simbolo di una lunga storia italiana che, novanta giorni dopo, da Atene lo porta ai Giochi Olimpici di Atlanta.
Martinello ha preparato la gara in modo maniacale, vuole quell’oro nella corsa a punti su pista più di ogni altra cosa. Ha studiato ogni dettaglio, ogni minuto di quei 40 km a Stone Mountain. Quel 28 luglio potrebbe piovere e Martinello deve partire forte per evitare ogni rischio, anche quello di una conclusione anticipata.
È una gara su venti sprint su una pista un po’ bagnata dalla pioggia del giorno prima. Il grande avversario è lo svizzero Bruno Risi, che però perde subito il giro e rimane tagliato fuori dalla corsa per le medaglie. Dopo sei sprint, Martinello è già al comando. E ci rimane fino all’ultimo, dominando nettamente la finale olimpica. Vince con 37 punti, vince sette sprint ma rinuncia all’ultimo perché ormai l’oro è al collo.
È il sogno che diventa realtà per un atleta serio e pacato ma che in pista diventa un dominatore assoluto. È un sogno che arriva dopo anni intensi di allenamento e sacrifici con un pensiero fisso, quel pensiero che significa gloria olimpica. E alla fine Martinello lo può dire: “L’emozione di un trionfo a cinque cerchi è unica”.
Vincerà il Mondiale anche nel 1997, a Perth, nella corsa a punti, e chiuderà la carriera con un bronzo olimpico nell’americana a Sydney, sempre in coppia con Marco Villa, con cui vincerà moltissime sei giorni, e con l’indimenticato Kappes. Quei tre mesi del 1996, con quel volo da Atene ad Atlanta, sono molto di più: sono quel sogno in rosa che si trasforma a cinque cerchi, scrivendo per sempre la pagina più bella della carriera di Silvio Martinello ed una delle più belle del ciclismo italiano.
Roberto Vallalta
NELLE PUNTATE PRECEDENTI…
Prima puntata: Jury Chechi
Seconda puntata: Ondina Valla
Terza puntata: Tania Cagnotto
Quarta puntata: Michael Johnson
Quinta puntata: Andrea Benelli
Sesta puntata: Mark Spitz
Settima puntata: Vincenzo Maenza
Ottava puntata: Cathy Freeman
Nona puntata: Daniele Molmenti
Decima puntata: Tommie Smith e John Carlos
Undicesima puntata: Agostino Straulino
Dodicesima puntata: Nadia Comaneci
Tredicesima puntata: Graziano Mancinelli
Quattordicesima puntata: Hicham El Guerrouj
Quindicesima puntata: Abdon Pamich
Sedicesima puntata: USA-URSS (basket)
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Foto: LaPresse