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Tennis, Fabio Fognini: “In questo periodo mi sono goduto la famiglia. Mi mancano le partite, mi manca competere”

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Oggi, 24 Maggio, è il compleanno di Fabio Fognini: il tennista di Arma di Taggia compie 33 anni. Un compleanno molto particolare passato in famiglia, in compagnia della moglie Flavia Pennetta e dei piccoli Federico e Farah. Il campione ligure si è concesso in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato di come ha vissuto sin qui l’emergenza legata al Covid-19.

In questo periodo mi sono goduto al massimo una vita che non ero abituato a fare – confessa Fognini – Sono stato tantissimo con i miei bambini. Farah è nata il 23 dicembre e la sto vedendo crescere. Federico è il ‘grande’, ci divertiamo a fare tante cose insieme, andiamo a cavallo, al golf, giochiamo tanto. La quotidianità con Flavia è una dimensione che ci mancava. Non è stato facile, soprattutto all’inizio, ma poi abbiamo preso il ritmo e siamo riusciti anche a divertirci. Flavia dice che sto facendo le prove post-tennis, ma c’è ancora tempo. Mi sento cresciuto come padre e come marito, e ora ho anche una cultura sconfinata di cartoni animati. Ogni sera io e Federico ci mettiamo sul lettone a vedere Tom e Jerry. È un appuntamento fisso, dovrebbe aiutarlo a fare la nanna. Ma il primo a crollare sono io”“.

Fognini si è poi concentrato sul suo legame con l’amico e rivale Novak Djokovic: “Con Nole ci siamo fatti una bella chiacchierata. Gli ho pure chiesto qualcosa sulla meditazione, magari potrebbe tornarmi utile. Io e Djokovic ci conosciamo da quando abbiamo 14 anni, e già si capiva che avrebbe fatto grandi cose. Aveva già un carattere di ferro. Ci sentiamo spesso. Credo che riuscirà a superare i 20 Slam di Roger Federer. Tra i Big 3 è quello che può vincere più di tutti, per la testa, il fisico, la fame che ha. Però se mi chiedete chi sia il più bello da veder giocare devo dire Federer“.

In chiusura Fabio Fognini ha confessato che sente la mancanza della competizione: “Mi mancano le partite, mi manca competere. Mi alleno un’oretta o due al giorno, ma è molto difficile concentrarsi se non ci sono obiettivi. Non sono più un giovane che può approfittare della pausa per cambiare il proprio gioco. Il ranking? Guardo chi ho davanti e, a parte i tre fenomeni, gli altri sono tutti giocatori che ho già battuto e che so di poter battere di nuovo“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Lapresse

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