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Tennis, Marin Cilic boccia gli US Open a porte chiuse: “Non è la stessa cosa, sembreranno partite di allenamento”

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Il tennis è ancora fermo a causa della pandemia di coronavirus e lo sarà quantomeno fino ad agosto, ma è forte la volontà di ripartire e di assicurare la disputa degli ultimi due Slam rimasti in calendario. Dopo la cancellazione di Wimbledon, infatti, restano vive le speranze di assistere a US Open e Roland Garros, sebbene rimangano ancora molti nodi da sciogliere, in particolare per il Major newyorkese. La città più popolosa degli Stati Uniti è infatti una delle località a maggiore rischio, dal momento che il contagio si è diffuso a macchia d’olio: gli organizzatori sperano dunque che si possa giocare a porte chiuse.

La soluzione di un US Open senza spettatori non piace affatto a Marin Cilic, che ha espresso la propria opinione in maniera schietta: Non sarà la stessa cosa. Sembreranno partite di allenamento e il campione sarà sempre ricordato come colui che ha vinto gli US Open senza pubblico. Avrà meno valore. In realtà, penso non sia lo scenario migliore”. Il tennista croato, vincitore dello Slam statunitense nel 2014, condivide l’idea secondo la quale il tennis impiegherà più tempo a ripartire rispetto ad altri sport: Abbiamo difficoltà che il calcio e il basket non hanno. D’altra parte, questi sport hanno campionati che dipendono l’uno dall’altro per finire”.

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