Seguici su

Senza categoria

Tennis, Matteo Berrettini: “Difficile che si possa tornare a giocare nel 2020. Aiuti ai giocatori? Meglio famiglie e ospedali”

Pubblicato

il

Il 2020 di Matteo Berrettini sarebbe dovuto essere quello della conferma, dopo una stagione 2019 letteralmente folgorante: le semifinali allo US Open, la top-10 del ranking e le ATP Finals disputate a Londra (con successo singolo contro Dominic Thiem) tra le perle.

Un po’ gli infortuni e poi l’arrivo della pandemia hanno impedito a Matteo di replicare quanto di buono aveva fatto vedere e ora si è in attesa di capire che cosa succederà. Di certo, si sa che i circuiti ATP, WTA e ITF sono sospesi fino al 13 luglio. Secondo l’idea del tennista romano, sarà complicato riprendere: “Ho grossi dubbi sulla ripresa. Io sono per giocare, ma la cosa fondamentale ora è fermare il virus e poi ripartire con il tennis normale. Non credo valga la pena fare ripartire i tornei, ma è la scienza che ce lo deve dire”, le sue parole (fonte: gazzetta.it).

Il classe ’96 del Bel Paese ha detto la sua anche su uno dei temi del momento, ovvero l’idea promossa dal n.1 del mondo Novak Djokovic di sostenere economicamente i giocatori più in difficoltà, vista l’assenza di match: “Con Nole (Djokovic ndr.) ci siamo scritti, non è una cosa obbligatoria: io preferisco aiutare situazioni più complesse, come un ospedale, una famiglia in difficoltà, piuttosto che un tennista, anche se ci sono tanti giocatori che hanno bisogno di aiuto e vanno in rosso. Il progetto è una cosa molto positiva per il tennis e dimostra che i giocatori tengono anche ai colleghi delle retrovie”, l’opinione dell’azzurro.

Non poteva mancare poi il pensiero sul calcio, che tanto sta facendo discutere nel nostro Paese, relativamente a una possibile ripresa: “Il campionato italiano si gioca solo in Italia, con giocatori che vivono in Italia e non dovrebbero andare all’estero. Il tennis invece è un circuito internazionale. Se il calcio si chiude solo in Italia, con l’Italia che sta migliorando e sta bene, con tutte le precauzioni che si possono prendere, spero non ci siano problemi. Attorno al “Pallone” ci sono tanti interessi economici ed è anche il nostro sport nazionale, è normale che ci sia tanto parlare, fa parte della nostra mentalità. Nel tennis comunque si potrebbe creare un circuito nazionale in cui solo i residenti nazionali giocano, questo può valere per tutti gli altri sport. Vediamo cosa succederà”.

 

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DEL TENNIS

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità