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Atletica, i record del mondo: il leggendario 2,09 di Stefka Kostadinova nel salto in alto a Roma 1987

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Uno dei giorni che ha cambiato l’atletica leggera moderna. Domenica 30 agosto 1987 faceva caldo allo stadio Olimpico di Roma che andò letteralmente in ebollizione almeno tre volte durante il pomeriggio, per il record del mondo truffaldino ma, sul momento, esaltante di Ben Johnson nei 100 piani davanti ad un incredulo Carl Lewis, per l’ingresso in solitaria sotto la Curva Sud di Maurizio Damilano trionfante nei 20 km di marcia e poi per l’impresa della longilinea 22enne di Plovdiv, Bulgaria, Stefka Kostadinova, che salì fino in cielo per superare la quota di 2 metri e 9 centimetri che tuttora, a 33 anni di distanza, resta il record del mondo del salto in alto. 

A contendersi l’oro di Roma 1987 nell’alto femminile sono la ex primatista mondiale Tamara Bykova e la 22enne bulgara Stefka Kostadinova, detentrice del record assoluto e da due anni dominatrice assoluta della scena internazionale. Nel 1986, infatti, nell’arco di una settimana Stefka Kostadinova migliora per ben due volte il record mondiale, nello stadio della capitale bulgara Sofia, portandolo prima a 2,07 il 25 maggio e poi a 2,08 sei giorni dopo, per poi conquistare l’oro rassegna continentale di Stoccarda ’86.

Quando la tedesca Beyer si arrende alla quota di 1.99 portando comunque a casa un prestigioso bronzo, restano in gara le due contendenti più attese della vigilia e il duello si fa stellare. A 2,04 la bulgara, prima a saltare, fallisce il suo primo tentativo, mentre Bykova supera la misura e si porta in testa alla gara. Kostadinova sbaglia ancora ma, al terzo tentativo, supera nettamente la misura e resta in corsa.

Bykova fallisce i suoi tre tentativi alla successiva misura di 2,06, che sarebbe stato primato personale, mentre Kostadinova supera di slancio il 2.06 conquistando l’oro ma, non contenta, fa alzare l’asticella a 2.09, che sarebbe nuovo record del mondo. Dopo aver fallito il primo tentativo, la bulgara si presenta nuovamente in pedana e trova il salto perfetto, rincorsa ritmata al punto giusto, stacco con il piede sinistro, una leggiadria in volo che le permette di scavalcare l’asticella, superando quella misura che sarebbe stata tabù per tutte coloro che l’avrebbero seguita nella storia della specialità: 2.09, l’urlo e i cori dell’Olimpico ad accompagnare l’impresa di Stefka Kostadinova.

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