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Basket: Germania, vietate parole politiche ai giocatori, poi il dietrofront. Il capitano di Ulm Per Gunther: “Pago io i primi 10.000 euro di multa”

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A seguito delle note vicende legate all’assassinio di George Floyd, e a tutto quel che ne sta derivando anche in termini di reazioni circa la questione razzista, arrivano anche le decisioni sul trattamento delle dichiarazioni in tal senso da parte delle leghe sportive di mezzo mondo.

In Germania, la Basketball-Bundesliga riprenderà il 12 giugno, con 10 squadre coinvolte. La BBL ha deciso di tenere fede a una linea storica, che condivide con il calcio, per la quale non vengono consentite dichiarazioni che abbiano sfondo politico, con multe in caso di contravvenzione alla regola.

Una decisione, questa, che non è andata giù a molti. Il capitano del Ratiopharm Ulm, Per Gunther, ha però fatto di più: ha deciso di metterci la faccia. In un tweet, ha dichiarato senza troppi giri di parole: “Cari compagni giocatori della Bundesliga, se volete esprimervi e alzare la vostra voce contro il razzismo nel torneo che sta per cominciare, per favore siate liberi di farlo. I primi 10.000 euro di multe li pago io!

Poco dopo è arrivato un comunicato di precisazione da parte della lega teutonica che, in sintesi, per bocca del suo direttore generale Stefan Holz, dichiara che dispenserà dalle sanzioni coloro i quali vorranno far sentire la propria voce in questa particolare situazione, pur fermo restando il richiamo all’attenzione sulle norme che regolano la BBL.

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Credit: Ciamillo

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