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Basket, Gianmarco Pozzecco-Dinamo Sassari: la storia va avanti. Nessuna separazione, smentita in conferenza stampa
Nessuna separazione tra Gianmarco Pozzecco e la Dinamo Sassari. Pochi minuti fa, la conferenza stampa del coach del Banco di Sardegna e del presidente del club sardo, Stefano Sardara, tenutasi nella club house di Sassari in via Pietro Nenni, ha chiarito definitivamente il punto che, ieri, era stato dato dalla quasi totalità dei media di segno opposto.
Queste le principali dichiarazioni di Sardara e Pozzecco in conferenza stampa. Il numero uno della Dinamo ha aperto in questo modo: “In questi pochi giorni siamo rimasti sconcertati dall’approccio che il mondo che circonda la pallacanestro ha avuto su questo tema: è partita una torcida di cavolate. Mi hanno girato 2 o 3 articoli, tipo che c’erano differenze che lui voleva il 5+5. Il mondo della pallacanestro credo debba imparare per migliorare. Nel momento in cui, in maniera razionale, quando succedono questi casi bisogna rispettare chi sta facendo quel lavoro e non pensare che ci sia sempre quel retroscena scabroso, immotivato, irriverente. Ho visto degli articoli vergognosi. Alcune considerazioni non sono accettabili. Stavamo solo riflettendo. Può succedere. C’è un momento in cui ci si ferma e si pensa. Però anche nei rapporti di lavoro proviamo a prendere quel che c’è di buono. Se tutto funziona. Facciamo le cose insieme e questa conferenza stampa la facciamo per dire che Pozzecco è e rimane l’allenatore della Dinamo. Gianmarco è un allenatore che ha fatto molto bene a Sassari, la separazione l’abbiamo fatta insieme, ma non tirandoci le cose addosso. Anche il basket deve imparare a maturare. A maturare una responsabilità in quello che si dice, che si fa, come lo si fa. Non ci fa bene che si costruisce un castello sopra magari un giocatore che ha una reazione un po’ eccessiva. Poteva capitare con Gianmarco che per 2-3 cose potesse sfasciarsi tutto. Quello che ci preme è raccontarvi la storia. Con Gianmarco la Dinamo questi 2 anni ha fatto un percorso. Sicuramente ci fermeremo ancora a riflettere, perché vogliamo preservare il nostro rapporto di amicizia e questo non è mai facile. Faremo ulteriormente dei check, sì, litigheremo ancora, sì, a volte può succedere. A volte serve una cosa diversa. La cosa importante però che noi chiediamo è rispettare un approccio che sia differente”.
Ha poi preso la parola Pozzecco: “Sono stati giorni, e non l’ha nascosto Stefano e non lo nascondo io, di riflessione, che hanno provocato in me una tempesta ormonale legata al fatto di prendere in considerazione di lasciare la Dinamo. Da parte sua avrebbe creato e vissuto con la stessa enfasi e dispiacere il fatto di prendere in considerazione determinate cose. Sono cose che si devono fare. Professionalmente non è semplice coniugare le due cose. Sono felice di ritrovarmi qui oggi per raccontarvi delle cose, rispetto a quelle che ho vissuto emotivamente in questi giorni. Io vivo lo sport in modo anomalo, non lo vivo in modo canonico come la maggior parte degli sportivi. Il mio percorso è sempre stato caratterizzato dal vivere determinate emozioni e sono sempre stato convinto di questo fin da piccolo, quando ero giocatore e lo faccio oggi da allenatore. Stefano e la Dinamo mi hanno aiutato in modo tangibile anche a crescere dal punto di vista professionale. Non nego che al di là delle emozioni mi ha reso felice. Guardando indietro aver la possibilità di rivedere questi mesi fantastici, grazie allo sforzo di una società super e di un’isola intera. Emozionandoci. E di questo sono gratificato. Io e Stefano viviamo la Dinamo in modo viscerale, forse troppo. Continueremo a farlo perché per me questa società, nella speranza di continuare a vivere quello che abbiamo a vissuto in questi 15 mesi. Voglio dire che emulare nel mondo dello sport odierno è praticamente impossibile, ma oggi più che mai capisco cosa ha spinto Gigi Riva a fare determinate scelte. Un’ultima cosa che secondo me non riuscirò a dire e mi ha fatto riflettere molto, considerato questo Covid, sono eventualmente pronto a pagare le sanzioni del Governo, sono pronto ad abbracciare ogni mio giocatore”.
Ancora Sardara rispondendo ad Andrea Sini de La Nuova Sardegna: “C’è un giocatore che a un certo punto è andato via, ovvio che l’amore c’è, ma nel bene e nel male la società la gestisci a prescindere dagli umori. Peraltro non ho letto i social. Se dici così, quando si discute io credo che non vi parlo di oggi. Purtroppo il fatto che è avvenuto in questo periodo, l’agente ha avvertito un giornalista e s’è creata una snowball. Poteva anche succedere che prendevamo strade separate. Non è questo il momento e nemmeno il caso. noi viviamo in un mondo dove purtroppo è molto più importante riuscire a dare la notizia prima di verificare se fosse fondata o meno. Ci siamo seduti a un tavolo per discutere cosa fosse il bene per questa società, l’abbiamo fatto in modo estremamente civile negli ultimi giorni e siamo giunti alla conclusione”.
Pozzecco: “Sono contento che io sia ancora allenatore della Dinamo. C’è chi ha riportato quel mio virgolettato di ieri. Detto questo non farei ad oggi una grande separazione. Sono contento di essere ancora allenatore della Dinamo, l’ho anche dichiarato. A oggi abbiamo la consapevolezza di augurarci di avere gli stessi successi di prima. Io e Stefano discutiamo di tutto. La nostra collaborazione è necessaria. I punti di vista dell’uno sono responsabili dell’altro. E’ normale che su questioni legate al Covid, per noi due ha qualcosa di molto più profondo. Abbiamo la possibilità di avere un’identità prettamente italiana ma sul mercato questa non possiamo viverla. Prendere un giocatore piuttosto che un altro può comportare un discorso di fidelizzazione rispetto al tifoso e quindi magari aumentare il numero di abbonati o di affettività nei confronti della squadra. Queste sono considerazioni che facciamo assieme a Federico Pasquini, Gianmario Vettori. Le discussioni ci sono. Io e Stefano abbiamo due caratteri opposti e spesso ci scontriamo. Nel momento in cui le strade si separeranno lo decideremo noi. E lo saprete per primi. Ma non è questo il momento”.
Sardara a Maurizio Fanelli di RaiSport: “Ho visto poco e mi han girato tanto. Quando si fanno delle scelte si fanno tra le persone che sono interessate. Purtroppo il vero problema è che il 99% delle persone che scrivono non conoscono la situazione e non possono giudicare in maniera completa. Sono stato molto infastidito nel weekend, perché mi dispiace leggere cose che hanno una mezza verità, anche un po’ tirata. Stiamo discutendo, ci poteva anche stare”.
Pozzecco: “Lo stato d’animo è questo: stamattina Stefano si è svegliato e abbiamo chiuso il cerchio, anche se la direzione che volevamo intraprendere era più questa che l’altra, cioè quella di separarci. Mi ha fatto enormemente piacere il fatto che fosse infastidito di leggere determinate cose su di me. Rispetto a lui però sono più abituato ad assorbire le critiche perché soprattutto in passato me le sono meritate. Mi ha fatto piacere leggere che questa fosse un’ulteriore “scenata”, che avesse portato lui ad esonerarmi. Sono visibilmente contento di ritrovarmi qui a non dover dire che me ne vado non per dire che abbiamo litigato pesantemente. Sono qui a dire che non sono andato via e non abbiamo mai litigato pesantemente. Questo mi rende felice. Mi ha fatto piacere che fosse rimasto infastidito anche lui, che avrebbe potuto per certi versi trarne vantaggio. E sarebbe stato facile in caso di separazione farla passare come la classica scenata del Poz. Questo ha un po’ chiuso la vicenda, anche se ingigantita. E’ un percorso dovuto, importante, di enorme riflessione. Ci porterà ad essere ancora più focalizzati a fare il bene della Dinamo in modo univoco, dicendoci quello che bisognava poi fare durante la giornata affinché la Dinamo potesse essere costruita vincente. Voglio ringraziare Pasquini perché anche lui è stato chiamato ampiamente in causa. In questi giorni è stato molto bravo, professionale, e sono umanamente molto vicino ad entrambi”.
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Credit: Ciamillo