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Basket, il Panathinaikos fa sul serio e chiede di lasciare l’Eurolega. Virtus Bologna e Partizan Belgrado alla finestra
Il Panathinaikos è passato dalle parole ai fatti. Qualche giorno fa, in conferenza stampa, Dimitris Giannakopoulos, proprietario del club, aveva attaccato con estrema durezza Euroleague Basketball, definendo la Champions League un modello che nel giro di un paio d’anni è diventato pronto. Adesso arriva anche la lettera ufficiale, quella con cui il Panathinaikos decide di chiedere l’uscita dall’Eurolega (o, per essere più esatti, il trasferimento della licenza, che poi comporta effettivamente quanto appena citato).
Questo il testo della lettera, firmata dal presidente Manos Papadopoulos: “Caro Signor Bertomeu, come Lei ben sa, negli ultimi due mesi il Panathinaikos ha timidamente e insieme esplicitamente comunicato con Lei indicando la propria intenzione di terminare il “Licensed Club Contract” con Europeague Properties S.A. e chiedendo per questa decisione cruciale di riferire agli organi competenti il prima possibile. Tuttavia, la Sua replica che questa notizia avrebbe seriamente danneggiato le negoziazioni di Euroleague Basketball con gli sponsor, così come il prodotto stesso dell’Eurolega al tempo in cui la crisi pandemica si stava evolvendo, ha portato il nostro Club a tenere in considerazione le Vostre preoccupazioni e a scegliere di agire in buona fede con la massima di discrezione. Non abbiamo spedito alcuna nota formale né abbiamo tentato di metterLe pressione, rispettando il momento. Nonostante ciò, il tempo è passato e non abbiamo ancora risposta alla nostra ragionevole e sopra menzionata richiesta. Per conseguenza, visto il fatto che, indicativamente, la presenza del nostro Club nella competizione non si è rivelata in alcun modo benefica per noi, mentre allo stesso tempo non c’è stata un’adeguata valorizzazione, come neppure un incremento nei ricavi del prodotto Eurolega, il Panathinaikos BC, per mezzo scritto, esprime formalmente la propria intenzione di trasferire la licenza e le quote del Club. Richiediamo ufficialmente che i competenti organi dell’Eurolega siano prontamente e debitamente convocati a procedere con tutte le necessarie azioni relativamente a tale questione“.
Per la prima volta, dunque, uno degli undici club con la licenza decennale, e cioè quelli che avevano sostanzialmente fondato il nuovo corso dell’Eurolega, decide di mollare. Anche se nella lettera la citazione esplicita della Champions League non c’è, i fatti degli scorsi giorni indicano chiaramente quale sia la strada che percorreranno i verdi di Atene, cinque volte vincitori della competizione oggi sotto egida ECA.
Sarà ora oggetto di discussione l’assegnazione del diciottesimo posto in Eurolega, con la Virtus Bologna che da lunghissimi mesi cova la speranza, del tutto alla luce del sole, di tornare a giocarla: non la disputa dalla stagione 2007-2008, quella seguita all’ultima finale scudetto e in cui uscì nella fase a gironi senza brillare. Anche il Partizan Belgrado nutre particolare interesse verso un ritorno nella competizione, potendo del resto contare su un’arena che ha fatto registrare record di spettatori a profusione in più occasioni.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo