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Beach volley, qualificazioni Tokyo 2021: la situazione degli azzurri nei ranking olimpici

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Se il coronavirus permetterà la ripresa delle attività, ripartirà da ottobre la rincorsa a Tokyo 2021 per coloro che son sospesi e tra questi ci sono anche le due coppie italiane composte da Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth (che finisse oggi la corsa alla qualificazione sarebbero protagoniste al torneo olimpico) e da Enrico Rossi e Adrian Carambula che invece devono risalire ulteriormente la china, oltre che completare il percorso dei 12 tornei necessari per entrare nella classifica del ranking olimpico.

Ripetere l’exploit di Rio 2016 quando al via del torneo a Cinque Cerchi ci furono tre coppie azzurre (Lupo/Nicolai, poi medaglia d’argento, Carambula/Ranghieri, eliminati agli ottavi proprio dall’altra coppia azzurra, e Menegatti/Giombini), non è impresa impossibile per l’Italbeach ma nemmeno una passeggiata: serviranno risultati e costanza da ottobre a giugno 2021, quando è fissata la nuova “dead line” per la qualificazione olimpica.

Si parte da un grande vantaggio, quello della certezza che una coppia, l’Italia a Tokyo l’avrà sicuramente ed è quella d’argento a Rio, composta da Paolo Nicolai e Daniele Lupo che hanno conquistato un posto-nazione (ma i prescelti saranno sicuramente loro) al torneo di qualificazione olimpica disputato a settembre scorso a Pechino. Un risultato che permetterà alla coppia azzurra di preparare l’obiettivo a Cinque Cerchi senza particolari patemi in questa stagione delle incertezze.

Marta Menegatti e Viktoria Orsi Toth non possono concedersi distrazioni di sorta perché il vantaggio che hanno sulle coppie che inseguono è davvero risicato. Le azzurre occupano al momento la posizione numero 13 del ranking olimpico. A qualificarsi saranno le prime 15 della graduatoria con un massimo di due coppie per nazione ed esclusi i binomi già qualificati per aver vinto il Mondiale, in campo femminile le canadesi Pavan/Humana-Paredes, e quelli che hanno vinto il torneo di Pechino, le spagnole Elsa/Liliana e le lettoni Graudina/Kravcenoka.

Situazione fluida, quella delle posizioni di rincalzo per la qualificazione olimpica femminile: Menegatti/Orsi Toth dovranno fare attenzione soprattutto alle coppie che le seguono in classifica, con un occhio anche a chi in questo momento le precede, come le elvetiche Heidrich/Vergè-Deprè e le tedesche Borger/Sude. A breve le azzurre scaleranno di un posto verso il basso perché sopra di loro in classifica si troveranno le australiane Clancy/Artacho del Solar a cui mancano due tornei per raggiungere quota 12 e già ora hanno un punteggio migliore delle italiane. Proprio le coppie che non hanno ancora disputato la quota minima dei 12 tornei sono quelle che minacciano la qualificazione delle azzurre: le russe Makroguzova/Kholomina, vittime di infortunio lo scorso anno e le ceche Hermannova/Slukova, anche loro fermate da un infortunio nella passata stagione, hanno la potenzialità per superare la coppia azzurra in classifica e, a quel punto, alle italiane non resterebbe che tenersi alle spalle i binomi che ci sono già ora e, anche in questo senso, le difficoltà non mancano visto che le più immediate inseguitrici sono le tedesche Ludwig (che vuole difendere il titolo conquistato a Rio) e Kozuch, vincitrici delle World Tour Finals di Roma e in grande crescita nella seconda parte della scorsa stagione, le olandesi Stubbe/Van Iersel, le sempre insidiose slovacche Strbova/Pridalova (ex Dubovcova) e le austriache Schutzenhofer/Plesiuschnig.

In campo maschile Rossi e Carambula vestono i panni degli inseguitori ma in questo caso, rispetto al torneo femminile, gli avversari sono meno visto che molti di loro che occupano posizioni superiori o sottostanti rispetto agli azzurri sono fuori causa perché hanno già due coppie della loro nazione nelle posizioni di testa della graduatoria e dunque difficilmente riusciranno a scalzarle (Russia, Usa e Brasile su tutte). Gli azzurri, dunque, al momento fanno la corsa sui tedeschi Ehlers/Fluggen che hanno 200 punti più di loro e sui polacchi Kantor/Losiak che, come loro, non hanno ancora raggiunto quota 12 tornei ma hanno 80 punti in più e devono guardarsi da chi li insegue, come gli austriaci Seidl/Waller (200 punti in meno) e gli ex vice campioni del mondo, sempre austriaci Doppler/Horst che però devono rimontare 480 punti. La corsa all’ultimo posto della graduatoria potrebbe essere circoscritta a queste coppie, visto che i penultimi del ranking, i lettoni Samoilovs/Smedins hanno 780 punti in più rispetto agli azzurri e dunque, da lì in su, dovranno fare disastri per farsi raggiungere e superare ma le sorprese, dopo questo stop prolungato, non mancheranno di certo.

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Foto Cev

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