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Calcio, Gabriele Gravina: “Spero si possa riaffrontare il discorso legato alla quarantena e alla presenza dei tifosi allo stadio”

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Si riprende. Il calcio italiano tornerà in scena e lo farà a partire dalle semifinali di ritorno di Coppa Italia. Come annunciato nel corso di una diretta su Facebook dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, i confronti validi per l’assegnazione del trofeo si terranno il 12 (Juventus-Milan), il 13 (Napoli-Inter) e il 17 giugno (la Finale all’Olimpico di Roma).

Il 20 di questo mese sarà la volta della Serie A che recupererà i quattro incontri della 25ma giornata che non poterono essere disputati sul finire di febbraio a causa della pandemia. Ci si riferisce a Torino-Parma, Verona Cagliari, Atalanta Sassuolo e a Inter-Sampdoria. Tuttavia, il rischio che tutto possa fermarsi c’è. Il protocollo avallato dal Cts infatti prevede che in presenza anche di un solo caso positivo in una squadra potrebbe scattare la quarantena di 14 giorni per tutto il gruppo e ciò renderebbe davvero difficile completare il percorso. La speranza delle autorità calcistiche è quella di avere un andamento confortante della curva dei contagi tale per cui vi possa essere un allentamento delle misure. Nello stesso tempo il desiderio è rivedere al più presto i tifosi allo stadio.

Rivedere in estate i tifosi allo stadio? Me lo auguro, migliorando l’andamento dei contagi, spero si possa consentire l’accesso parziale agli impianti di calcio. Sarebbe una straordinaria iniezione di fiducia e di entusiasmo. La quarantena? Il mio auspicio è che l’Italia riesca a superare definitivamente la fase critica, a quel punto si potrà riaffrontare l’argomento con governo e Cts, che su questo aspetto ha sempre mostrato grande cautela”, le parole del presidente della Figc Gabriele Gravina, intervista dal Mattino.

Il n.1 della Federcalcio ha poi precisato il proprio parere sul famoso algoritmo, finito al centro dell’attenzione come estrema ratio per la chiosa anticipata del campionato: “È stato sollevato molto rumore senza nemmeno conoscere di cosa si tratta. Non vogliamo chiamarlo così? Chiamiamolo criterio per la definizione delle graduatorie ispirato al merito sportivo. Se il campionato si dovesse fermare un’altra volta, non ritengo giusto, ad esempio, cristallizzare la classifica senza tenere conto delle gare che restano da giocare, con club che magari ne hanno giocate di meno rispetto ad altri. Sarà ispirato a un principio di equità e buon senso”.

 

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Foto: LaPresse 

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