Ciclismo
Ciclismo, Gianni Bugno: “Se vogliamo veramente ripartire dobbiamo mettere nelle condizioni i corridori di fare il loro lavoro”
Il ciclismo ha già pianificato la ripartenza ma bisognerà attendere ancora alcune settimane prima di vedere gli atleti più forti di questo sport darsi battaglia. Va da sé che questo 2020 sarà una stagione surreale con le corse di punta che si sono accavallate e intrecciate rendendo tutto molto complesso a livello organizzativo per le squadre.
Gianni Bugno ha parlato di come il ciclismo dovrà cercare di ripartire in un’intervista rilasciata a Tuttobiciweb: “Se lasciamo tutti i paletti che pensano di lasciare allora facciamo prima a non partire. Certi provvedimenti erano necessari in uno stato di emergenza adesso, però, se vogliamo dare davvero inizio ad una Fase 3 è necessario semplificare e mettere nelle condizioni migliori i corridori di fare il loro lavoro e gli organizzatori di non dover impazzire o rischiare la propria fedina penale per mettere in piedi un evento. Spero che ognuno faccia la propria parte: atleti, personale, staff medico e organizzatori attendono linee guida coerenti e praticabili. Si dice distanziamento, ma un massaggiatore come deve fare per fare un massaggio? Lo so, sono al paradosso, ma non mi discosto di molto dalla realtà“.
Il due volte campione del mondo, ha sottolineato quanto sia importante, in questa fase, il sostegno da parte delle istituzioni: “Io credo che le istituzioni politiche debbano avere anche la capacità di capire le istanze che presenteranno organizzatori, Federazione e le varie componenti che costituiscono il mondo del ciclismo, soprattutto professionistico. Una categoria di lavoratori che merita la stessa attenzione e le medesime tutele di ogni altra categoria professionale. Il ciclismo è uno sport particolare, se si vuole rimetterlo in moto è necessario avere la volontà di farlo. Temo che non tutti lo vogliano“.
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salvatore.serio@oasport.it
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Foto: Lapresse