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Ciclismo, Oliver Naesen: “Correre tra i professionisti è un sogno. Per allenarmi facevo le consegne per una lavanderia”

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Oliver Naesen ha raccontato di quanto sia stato difficile per lui riuscire ad arrivare tra i professionisti. Il ciclista dell’AG2R La Mondiale ha dovuto faticare tanto per riuscire a realizzare il suo sogno. Impegno, passione e tanti sacrifici, uniti ad una grande forza di volontà, gli hanno consentito di arrivare proprio dove da bambino fantasticava.

Naesen, in un’intervista riportata da Cyclingpro.net, ha raccontato: “Da Junior e Under 23 non ho mai vinto niente. Neanche una gara. All’inizio mi dividevo fra il ciclismo e l’università. Quando mi allenavo, però, mi dicevo che in quel momento avrei dovuto studiare, anche perché a scuola non ero proprio brillante. Quando studiavo, mi mancava la bicicletta. Stavo facendo due cose a metà e non stavo concludendo nulla. Quindi, ho fatto la mia prima scelta – sottolinea Naesen -. Nel 2012 ho iniziato a fare le consegne per una lavanderia industriale. Mi svegliavo tutti i giorni alle cinque del mattino e tornavo a casa alle 16.30. Nella restante parte della giornata, mi allenavo. Ho deciso in quel momento di dare il massimo per il ciclismo: mi sono trovato un allenatore e ho iniziato a migliorare. Certo, non era facile fare 10 ore di lavoro e poi farne 4-5 in bicicletta. Mi capitava di essere fuori per gli allenamenti anche di sera tardi. Inoltre, c’era anche la mia ragazza. Ricordo che avevo una ventina di giorni di ferie a disposizione durante l’anno e che a maggio li avevo già finiti: li usavo per andare alle corse o per fare qualche periodo prolungato di allenamenti“.

Sudore, lavoro e sacrifici hanno consentito a Naesen di realizzare il proprio sogno: “E alla fine della corsa pensavo: ‘Io domani devo andare al lavoro svegliandomi alle 5, mentre i professionisti chissà a che ora si sveglieranno’. Li invidiavo molto. Avevo poche speranze di farcela: in Belgio se a 22 anni non sei ancora professionista, spesso hai finito di correre. Mi rimaneva il sogno di partecipare ai Campionati Nazionali da dilettante. Poi, però, sono stato fortunato: mi sono messo in luce nelle corse giuste, dove c’erano le persone giuste. E la mia carriera ha svoltato – racconta Naesen -. Ricordo che ho iniziato la mia prima Omloop Het Nieuwsblad, nel 2015, dicendomi che sarebbe andata bene se fossi arrivato nei primi 30 o comunque nel gruppo immediatamente dietro quelli che si sarebbero giocati la vittoria. Andò così e da lì in poi è andato tutto velocissimo. Prima il passaggio alla Topsport Vlaanderen, poi, nel 2016, quello alla IAM Pro Cycling, che era una squadra World Tour. Quando sono arrivato lì, mi sono detto: ‘Ma come è successo tutto questo?’ Era un sogno“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Shutterstock

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