Combinata nordica
Combinata nordica femminile, la grande novità del 2021 con Coppa del Mondo e Mondiali. Le azzurre da seguire
L’inverno 2020-21 avrà come grande novità la nascita della Coppa del Mondo di combinata nordica femminile. La Fis sta procedendo a marce forzate per raggiungere la piena parità sessuale anche in questa disciplina, che nell’annata ventura, oltre ad assegnare la prima Sfera di cristallo di sempre, conferirà per la prima volta medaglie iridate a livello senior. L’obiettivo è chiaramente quello di far entrare la disciplina nel programma olimpico di Milano-Cortina 2026. Viene dunque spontaneo chiedersi come sia messa l’Italia nel settore. Andiamo a scoprirlo.
La squadra azzurra si presenta come una formazione a tre punte, la più navigata delle quali è Veronica Gianmoena. Classe 1995, ha un passato come saltatrice, durante il quale ha superato più volte le qualificazioni di Coppa del Mondo. Convertitasi alla combinata nordica dal 2017, la trentina va a tutti gli effetti considerata come una delle atlete di riferimento a livello mondiale. Lo testimonia il fatto che Gianmoena abbia sempre concluso la graduatoria finale della Continental Cup, ovvero l’unico circuito esistente sinora, tra la quarta e la sesta posizione. In effetti quello è proprio il range di classifica in cui è solita attestarsi. La ventiquattrenne trentina sinora vanta ben diciassette piazzamenti nella top-six, compreso un podio, ottenuto a Steamboat Springs nel dicembre 2018. Chiaramente mantenere questo livello sarà sempre più difficile, poiché la veterana del movimento azzurro è una donna già matura, mentre il giovanissimo circuito della combinata nordica femminile è infarcito di teenager la cui competitività è destinata a crescere di anno in anno.
Fra di esse ci sono anche due italiane, a cominciare da Annika Sieff. Conterranea di Gianmoena, classe 2003, la trentina è potenzialmente una combinatista completa, in grado di essere competitiva sia sul trampolino che sugli sci stretti. Nelle manifestazioni giovanili ha dimostrato di essere una delle nuove leve più promettenti e la speranza è che possa essere gestita in maniera tale da lanciarla a livello senior già dalla prossima stagione, lasciando perdere l’Alpen Cup per la quale sarebbe ancora eleggibile. Sinora la sedicenne fiemmese è stata schierata in una sola gara di livello senior, contro le nove a cui ha preso parte la coetanea austriaca Lisa Hirner, con cui nell’ultimo inverno ha battagliato per la conquista della classifica generale di Opa Cup. Al momento la sedicenne stiriana godrà anche di una competitività più elevata, però considerato quanto messo in mostra da Sieff, si spera vi sia il coraggio di osare anche in casa Italia, evitando quindi di puntare su competizioni di categoria fini a sé stesse, ma lavorando per innalzare l’asticella di una ragazza che ha tutte le qualità per diventare una combinatista di vertice. D’altronde, è più facile effettuare passi avanti quando si hanno perennemente punti di riferimento davanti a sé, piuttosto che frequentando contesti meno qualificati in cui si è già i migliori, il che può sicuramente regalare più soddisfazioni immediate, le quali però sarebbero effimere e indubbiamente meno produttive nell’ottica di costruire un’atleta di alto livello a medio/lungo termine.
La terza punta azzurra è Daniela Dejori, classe 2002, proveniente dalla Val Gardena. Come Sieff, anche l’altoatesina è un prospetto molto interessante e, a differenza della trentina, è già stata impiegata a più riprese in Continental Cup, ottenendo diversi piazzamenti nella top ten, spingendosi occasionalmente anche a ridosso del podio. Anche Dejori è potenzialmente una combinatista completa, la quale deve ancora trovare la propria dimensione effettivamente, come normale che sia per una giovane. In ogni caso, sarà indubbiamente una ragazza su cui puntare nell’immediato in Coppa del Mondo.
Dietro al terzetto citato l’Italia può contare su diverse atlete nate dal 2005 in poi, delle quali è ancora prematuro parlare, in quanto troppo giovani per poter fare qualsiasi valutazione in merito alle loro future possibilità agonistiche. Di sicuro si può dire che in campo azzurro la combinata nordica femminile è viva e, già nell’inverno 2020-21 potrebbe produrre diversi piazzamenti di prestigio, con la prospettiva di mantenere un buon livello anche negli anni a venire.
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Foto: Wikipedia, DarDarCH