Combinata nordica
Combinata nordica, le cinque Coppe del Mondo vinte con il distacco più ampio
Prosegue il nostro viaggio nel passato degli sport invernali. Infatti, dopo aver ripercorso le cinque Coppe del Mondo vinte in maniera più netta nello sci alpino, nello sci di fondo e nel biathlon, abbiamo deciso di fare altrettanto anche con una disciplina attualmente in crisi, ma dalla ricchissima storia, ovvero la combinata nordica. Andare a scoprire quali sono le cinque Sfere di cristallo assegnate con il margine maggiore è stato affascinante, poiché nella top-five troviamo stagioni appartenenti a quattro differenti decenni. Anche in questo caso, è stata analizzata la percentuale dei punti realizzati dal primo rispetto al secondo, allo scopo di poter confrontare le annate a prescindere dal numero di gare in calendario e del sistema di punteggio applicato.
5° POSTO – ACKERMANN Ronny (GER), stagione 2002-03
Proporzione: 143,7% dei punti del secondo (1135 contro 790)
Iniziamo il nostro percorso dalla stagione 2002-03. Siamo nel pieno della rivalità tra Felix Gottwald e Ronny Ackermann, i quali si sono sfidati per la conquista delle due precedenti Coppe del Mondo. Nel 2000-01 l’ha spuntata l’austriaco, mentre nel 2001-02 ha primeggiato il tedesco. La “bella” va in scena nel 2002-03, inverno durante il quale il teutonico mantiene una costanza di rendimento granitica. Nelle prime cinque gare ottiene due secondi posti, dopodiché non scende più dal podio. Ackermann si piazza nella top-three nelle dieci competizioni valevoli per la Sfera di cristallo che vanno in scena tra il 15 dicembre e il 15 marzo, arpionando anche un oro e un argento iridati. Grazie a questa mostruosa regolarità, il tedesco conquista la seconda Sfera di cristallo della sua carriera. La piazza d’onore in classifica generale va proprio a Gottwald, che vince lo stesso numero di gare (quattro), ma non può vantare la medesima mole di piazzamenti di lusso. L’austriaco, alfine, marca il 69,6% dei punti del combinatista della Turingia.
4° POSTO – LØKKEN Torbjørn (NOR), stagione 1986-87
Proporzione: 146,0% dei punti del secondo (146 contro 100)
Il 1986-87 è la stagione di grazia di Torbjørn Løkken, che conquista in maniera trionfale l’unica Sfera di cristallo della sua carriera. Il norvegese domina la scena, vincendo quattro delle dieci gare in calendario (compreso l’oro ai Mondiali di Oberstdorf, all’epoca valevoli per la Coppa del Mondo) e salendo sul podio in ben sei occasioni. Nessuno può tenergli testa e l’avversario più vicino in classifica generale si rivela il tedesco dell’ovest Hermann Weinbuch, vincitore della Sfera di cristallo nell’inverno precedente, il quale però raccoglie soltanto il 68,5% rispetto allo scandinavo. Quel favoloso 1986-87 rappresenterà l’apice della carriera di Løkken, il cui declino inizierà già dopo i Giochi olimpici di Calgary 1988 e porterà il norvegese a ritirarsi giovanissimo, a soli 27 anni, nel 1990.
3° POSTO – MANNINEN Hannu (FIN), stagione 2005-06
Proporzione: 156,1% dei punti del secondo (1500 contro 961)
Hannu Manninen ha saputo dominare la combinata nordica come pochi, lasciando un segno indelebile nella storia della disciplina per quanto realizzato all’inizio del XXI secolo. L’inverno in cui la sua supremazia è più marcata è il 2005-06, durante il quale inanella un clamoroso filotto di sette vittorie consecutive, che rappresentano tutt’oggi un record assoluto. Complessivamente, in quella stagione il finlandese ottiene 12 successi, stabilendo un primato battuto solo da Jarl Magnus Riiber nel 2019-20. Manninen conquista la terza delle sue quattro Sfere di cristallo travolgendo la concorrenza. Il secondo in classifica generale, ovvero Magnus Moan, raccoglie il 64,1% dei punti del finlandese, il quale però buca clamorosamente i Giochi olimpici. Infatti a Torino fa quasi da comparsa, mancando addirittura il podio in entrambe le competizioni in programma.
2° POSTO – OGIWARA Kenji (JPN), stagione 1992-93
Proporzione: 160,9% dei punti del secondo (185 contro 115)
Tra chi è stato in grado di dominare la combinata nordica instaurando un’autentica dittatura c’è anche Kenji Ogiwara, atleta di riferimento per la disciplina nella prima metà degli anni ’90. Il 1992-93 è la stagione in cui l’egemonia del nipponico si rivela più netta. All’epoca il calendario di Coppa del Mondo prevede solamente otto gare, durante le quali il giapponese raccoglie sei vittorie, un secondo e un terzo posto! In altre parole, non scende mai dal podio e, tra i suoi successi, si annovera anche l’oro iridato di Falun 1993 (a quei tempi i Mondiali assegnavano punti per la classifica generale). Ogiwara conquista la sua prima Sfera di cristallo raccogliendo 185 punti su un massimo teorico di 200! Il secondo classificato, ovvero il norvegese Fred-Børre Lundberg, non va oltre il 62,2% del punteggio del vincitore. Tale rapporto rimarrà il più impietoso di sempre per oltre un quarto di secolo…
1° POSTO – RIIBER Jarl Magnus (NOR), stagione 2018-19
Proporzione: 170,0% dei punti del secondo (1518 contro 893)
… sino a quando Jarl Magnus Riiber, il dominatore assoluto dell’epoca contemporanea, matura appieno. Non è però la stagione terminata pochi mesi fa quella in cui il norvegese ha stabilito il record di Coppa del Mondo vinta in maniera più netta. Bisogna infatti tornare a quella precedente, il 2018-19, durante la quale lo scandinavo ha qualche passaggio a vuoto in più rispetto al 2019-20, ma al tempo stesso non si trova tra i piedi avversari dotati della costanza di rendimento del Jørgen Graabak o del Vinzenz Geiger dell’ultimo inverno. Riiber, infatti, veleggia verso la Sfera di cristallo lasciando gli avversari a lottare per il secondo posto. Alfine, il fuoriclasse di Oslo si può permettere persino una parentesi di relativo appannamento nel mese di gennaio, imponendosi comunque in classifica generale con un margine impressionante. Akito Watabe, attestatosi alla piazza d’onore, marca solamente il 58,8% dei punti rispetto al norge, che per non farsi mancare niente, oltre ad appropriasi della Coppa del Mondo, si mette al collo un oro iridato, dando così inizio alla sua attuale egemonia sul massimo circuito.
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Foto: La Presse