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Calcio
Coppa Italia 2020: distanziamento in panchina tra i giocatori, no esultanze. Sì a marcature e contrasti: un vero controsenso
Il conto alla rovescia è terminato e il calcio italiano riprende il suo darsi. Sono stati giorni, settimane e mesi molto complicati: la pandemia globale ha costretto tutti a osservare un lungo periodo di clausura e scorgere in quei momenti la luce in fondo al tunnel non era facile. L’avvicinamento alla ripresa, suggellata quest’oggi dalla prima semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Juventus e Milan, è stata accompagnata da critiche, proteste e contrapposizioni tipiche del contesto del Bel Paese.
Contrarierà frutto di un “Pallone” che secondo alcuni, ancora una volta, si presentava come l’icona dei “Privilegiati”, mentre altri sport avevano stabilito da tempo di fermarsi e di pensare alla prossima stagione agonistica. Altre logiche, però, hanno guidato l’agire della Figc e della Lega Serie A e, dopo un estenuante tira e mola, si è giunti alla sintesi. Bisogna però ammettere che quanto andrà in scena a partire da oggi sarà molto diverso da quello che noi siamo abituati a identificare come calcio. Le misure volte a garantire la sicurezza degli atleti dovranno seguire un protocollo, avallato dal Comitato tecnico scientifico, e non saranno ammessi sconti.
Proprio su questo tema, le critiche non sono mancate. Come è noto, la Federcalcio ha redatto il documento ‘Indicazioni generali per la pianificazione, organizzazione e gestione delle gare di calcio professionistico in modalità “a porte chiuse”, finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologia da COVID-19’. Nelle linee guida sono definite anche le distanze sociali da tenere, quando possibile, dai calciatori dentro e fuori dal campo. Niente più esultanze dopo un gol? Si può partire dalla seguente affermazione: “Lo svolgimento di pause deve prevenire assembramenti e deve avvenire in solitaria se possibile“. Inoltre viene richiesta la “Rimodulazione delle panchine, prevedendo la distribuzione alternata dei componenti (mantenere un posto vuoto tra un sedile occupato e l’altro) o disponendo gli occupanti su due file, mantenendo le distanze di sicurezza“, dunque anche in panchina devono essere mantenute le distanze.
Queste indicazioni però sono in antitesi rispetto ad altre dinamiche consentite, ovvero i contrasti di gioco tra i calciatori che potrebbero essere pericolosi dal punto di vista dei contagi. E’ una situazione che si è già manifestata in Germania, con i giocatori della Bundesliga che in panchina rispettavano distanze di sicurezza, mentre poi nell’atto agonistico giocavano senza curarsi minimamente di questi aspetti. Tanti hanno parlato di ipocrisia e oggettivamente si fa fatica a non ritenerlo un controsenso.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse