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F1, Damon Hill pessimista su Sebastian Vettel: “La sua situazione è preoccupante”

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Damon Hill è stato ospite nei giorni scorsi di “My Gratest Races”, podcast del sito “Autosport”. Durante i cinquanta minuti di conversazione, il Campione del Mondo 1996 si è soffermato sulla situazione di Sebastian Vettel, che a suo modo di vedere sarebbe preoccupante. Il cinquantanovenne britannico ha parlato con cognizione di causa, poiché sotto molti aspetti è sembrato immedesimarsi nell’attuale condizione del tedesco, che evidentemente gli ricorda quella da lui vissuta in maniera simile oltre due decenni orsono. Hill, infatti, dopo essere stato silurato dalla Williams a stagione in corso (proprio nell’anno in cui ha vinto il Mondiale!), ha dovuto accontentarsi di un contratto con la Arrows, prima di chiudere la carriera alla Jordan.

Il punto è che Vettel sa già di dover abbandonare la Ferrari al termine del 2020 e, al momento, non ha ancora firmato alcun accordo per il 2021. In particolare, Hill si è chiesto quali connotati potrà avere il futuro del trentatreenne teutonico perché “se sei al vertice, è molto difficile guardare avanti. D’altronde se non hai modo di restare in cima, allora puoi solamente scendere. Ultimamente si è parlato di Renault o di Aston Martin (l’attuale Racing Point, nda) come possibilità per Seb. Sinceramente, non vedo una ragione per cui debba legarsi a una di queste due squadre”.

Però, a meno che la Mercedes non decida davvero di mettere in piedi un dream team Hamilton-Vettel, il tedesco non avrà alcuna possibilità di gareggiare in una scuderia di vertice. Quindi potrebbe anche optare per un precoce ritiro. Questa eventualità, secondo Hill, potrebbe addensare grosse nubi sul rendimento di Seb nei prossimi mesi. “Se così fosse, per lui gareggiare potrebbe perdere di senso. Mi ricordo di quando io decisi di ritirarmi. Volevo smettere subito, appena presa la decisione, senza arrivare alla fine dell’anno. Se non si hanno più motivazioni, sapere di avere ancora cinque gare da disputare è molto difficile. Una volta Bernie Ecclestone mi disse ‘Se un pilota vede il semaforo rosso di fronte a sè, si deve fermare immediatamente’. Io penso che avesse assolutamente ragione. Se non hai più voglia di correre, allora non ha senso proseguire sino alla fine dell’anno”.

Al riguardo, Hill ha ricordato gli esempi di Jackie Stewart e Niki Lauda, due fuoriclasse che decisero di dire basta a stagione in corso. Lo scozzese rinunciò a quello che avrebbe dovuto essere l’ultimo Gran Premio della carriera dopo la morte del suo compagno di squadra François Cevert nelle qualifiche del GP degli Stati Uniti 1973. L’austriaco, invece, nel 1979 optò per salutare la compagnia in anticipo, disertando gli ultimi due Gran Premi stagionali. “Loro hanno sempre saputo stare al mondo e, pur sapendo come vanno le cose in Formula 1, se ne sono fregati di affari e politica”.

Dunque, secondo Hill il futuro di Sebastian Vettel non è per nulla incoraggiante, soprattutto a causa della potenziale mancanza di motivazioni che potrebbe attanagliare il quattro volte campione del mondo teutonico man mano che si avvicinerà il momento dell’addio alla Ferrari (se non all’intera Formula 1) con evidenti ricadute negative sul suo rendimento.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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