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F1, la Ferrari assai svantaggiata dal cambio di regolamento tecnico? I motivi

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L’inizio del Mondiale 2020 di F1 si avvicina. Dopo la falsa partenza del GP d’Australia, che si sarebbe dovuto tenere nel weekend del 13-15 marzo (cancellato per via di alcuni casi positivi al Covid-19 in McLaren), gli organizzatori del Circus hanno lavorato alacremente per riprogrammare l’intera stagionare e pianificare un nuovo calendario che, al momento, prevede otto appuntamenti (numero minimo per rendere valido questo campionato). Si comincerà in Austria, sul tracciato di Spielberg. In quel contesto potremo rispondere ad alcuni dei quesiti che ci si era posti nel corso dei test a Barcellona (Spagna). Sul circuito catalano un po’ si è giocato a poker e un po’ si sono mostrati i muscoli, ma è chiaro che i punti interrogativi non mancano.

In Ferrari la situazione, stando alle dichiarazioni degli addetti ai lavori, non è così entusiasmante. La SF1000 sembra avere delle criticità e lo stesso Mattia Binotto (Team Principal) non ha nascosto i problemi nel confronto con Mercedes e Red Bull. Un aspetto che, stando ai cambiamenti regolamentari introdotti a causa della pandemia, è assai sfavorevole per il Cavallino Rampante. Le monoposto che ritroveremo al Red Bull Ring saranno un po’ diverse da quelle che avrebbero dovuto gareggiare a Melbourne, ma saranno congelate in molte parti per essere mantenute tali anche nel 2021. Il motivo? Cercare di ridurre i costi, vista la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Pertanto in Austria saranno omologati telaio, sospensioni e trasmissioni.

Liberty Media e FIA, infatti, hanno apportato delle modifiche sostanziali alle norme riguardanti lo sviluppo aerodinamico contingentato e un’evoluzione dei propulsori nelle prossime due stagioni.  Per quanto riguarda le power unit, sarà concesso l’uso di sole due unità nella stagione 2020, se il calendario non dovesse contare più di 14 prove. Se invece vi fossero più GP, allora il limite sarebbe ancora una volta tre, come era in precedenza, ma il terzo motore dovrà essere congelato alla seconda specifica, vanificando eventuali evoluzioni in termini prestazionali.

Norme che vanno chiaramente a favorire la Mercedes, essendo la squadra che ha meno problemi sulle proprie vetture, e penalizzano la Rossa. La SF1000 pare aver problemi sulle sospensioni (importanti per ottimizzare il rendimento sulle gomme), ha necessità di aver più carico aerodinamico per stabilizzare l’assetto rispetto a quanto si è visto a Barcellona nel corso delle prove e il doppio flussometro sembra aver penalizzato le prestazioni del motore. Pertanto, anche da questo punto di vista, sarebbe necessario un lavoro ad hoc. Tutto questo non potrà avvenire e c’è il rischio di veder compromessa sia quest’annata che quella del 2021. Si potrà intervenire essenzialmente sul differenziale per ripristinare aderenza e parte della trazione o in termini di regolazioni che, da questo punto di vista, non possono rappresentare un stravolgimento in positivo della macchina.

Il pessimismo di queste settimane viene poi rafforzato dalle dichiarazioni di Binotto, il quale ha annunciato che non ci saranno grossi stravolgimenti sulla monoposto in vista dell’Austria, visto che il Reparto Corse ha ripreso le sue attività a partire dalla fine di maggio. Presagi negativi? Presto lo scopriremo.

 

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