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F1, Mattia Binotto mette le mani avanti: “Ferrari in difficoltà all’inizio”. Verità o pretattica?

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Ferrari in difficoltà all’inizio“: è questo il concetto con cui c’eravamo lasciati al termine dei test a Barcellona di F1. Nessuno mai avrebbe potuto immaginare che gli unici aspetti vagamente somiglianti all’agonismo in pista sarebbero stati quelli in terra catalana. La pandemia globale, infatti, ha completamente stravolto la programmazione e il Circus prenderà il via il 5 luglio dal tracciato di Spielberg (Austria). Un percorso fatto di otto GP al momento, tutti nel Vecchio Continente e con l’ultimo round dell’elenco a Monza (Italia) il 6 settembre.

Ripartiamo però da quel virgolettato del Team Principal della Rossa Mattia Binotto. Non vi sono dubbi che la scuderia di Maranello abbia completamente cambiato il proprio approccio rispetto al 2019. L’anno passato le prove iberiche avevano alimentato grande ottimismo, al punto che lo stesso Binotto sembrava aver assunto le sembianze del buon Tonino Guerra, per certi versi. Di fatto il Cavallino Rampante era stato vittima di se stesso, non comprendendo l’effettive problematiche della monoposto. Nello stesso tempo in Mercedes erano stati abili giocatori di poker, celando le qualità della W10 con estrema cura.

Ebbene, dall’ottimismo al pessimismo cosmico? I tifosi della Rossa sperano che sia pretattica perché partire già dal presupposto di essere indietro rispetto ai rivali non è affatto entusiasmante. Se le dichiarazioni del Team Principal del Cavallino fossero veritiere al 100%, le conseguenze in pista sarebbero molto negative. Come annunciato da Binotto, la monoposto al via del GP d’Austria non sarà così diversa da quella che avrebbe gareggiato a Melbourne (Australia) il 15 marzo. Il Reparto Corse, infatti, ha ripreso la propria attività solo al termine di maggio e quindi non vi sarà il tempo utile per portare accorgimenti importanti.

Un aspetto rilevante, se si tiene conto anche del regolamento tecnico a partire proprio dall’appuntamento sul Red Bull Ring. Liberty Media e FIA, infatti, hanno apportato delle modifiche sostanziali: telaio, sospensione e trasmissione “congelati”, sviluppo aerodinamico contingentato e quasi bloccata l’evoluzione dei propulsori nelle prossime due stagioni. Norme che vanno chiaramente a favorire la Mercedes, essendo la squadra che ha meno problemi sulle proprie vetture, e penalizzano la Rossa. La SF1000 pare aver problemi sulle sospensioni (importanti per ottimizzare il rendimento sulle gomme), ha necessità di aver più carico aerodinamico per stabilizzare l’assetto rispetto a quanto si è visto a Barcellona nel corso delle prove e il doppio flussometro sembra aver penalizzato le prestazioni del motore. Pertanto, anche da questo punto di vista, sarebbe necessario un lavoro ad hoc. Tutto questo non potrà avvenire e c’è il rischio di veder compromessa sia quest’annata che quella del 2021. Si potrà intervenire essenzialmente sul differenziale per ripristinare aderenza e parte della trazione.

Appare chiaro che gli elementi contrari siano molti e si è portati a credere che Binotto abbia dato un quadro fedele della situazione. Non resta che attendere i riscontri ufficiali.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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