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F1, Mondiale 2020: la lunga attesa si sta per concludere, in vista di una annata senza precedenti

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Quando, il 5 luglio prossimo, si spegneranno i semafori del Red Bull Ring e, di conseguenza, si darà il via ufficiale al Gran Premio d’Austria, primo atto dell’attesissimo Mondiale di Formula Uno 2020, saranno trascorsi la bellezza di 217 giorni dall’ultima azione vera e propria in pista della massima categoria del motorsport. Sembra davvero passata una vita intera da quel primo dicembre 2019 e dal Gran Premio di Abu Dhabi. Lewis Hamilton chiuse in bellezza la sua stagione sul circuito di Yas Marina con una dimostrazione di forza clamorosa (come che ce ne fosse stato bisogno) e diede l’arrivederci all’anno nuovo, in vista della sua possibile cavalcata verso il settimo titolo.

Da quel momento, per il mondo in generale e per lo sport, è successo davvero di tutto, come ben sappiamo. Per la Formula Uno, tuttavia, c’è stato il modo di tornare in pista, con i test pre-stagionali del Montmelò. A loro volta sembrano distanti nel tempo molto più di quel che sono in realtà. Le sessioni sulla pista catalana si sono concluse a 128 giorni di distanza dal Gran Premio d’Austria e, anche se tutto è rimasto congelato dall’epoca, in qualche modo incideranno.

Ci troviamo nel bel mezzo dello stop più lungo della storia della Formula Uno recente. 217 giorni tra un Gran Premio e l’altro sono qualcosa di mai visto prima e che, soprattutto, nessuno si sarebbe mai potuto aspettare. I sei giorni di test invernali (contro gli otto delle ultime annate) non sono stati che un breve antipasto per piloti e team di Formula Uno che, al Red Bull Ring, saranno impegnati in un vero e proprio nuovo inizio. Sotto tanti punti di vista.

In primo luogo a livello fisico. I protagonisti di questa categoria sono macchine perfette con alle spalle un allenamento severissimo. Ma questo stop forzato li ha costretti a non poter più avere tra le mani le loro vetture e, nonostante tutto, si farà sentire soprattutto a livello di collo. Anche per questo motivo in queste giornate chi più, chi meno, stanno provando tutti a tornare in pista proprio per ritrovare le giuste sensazioni.

Il secondo punto di grandissimo interesse sarà rappresentato dalle vetture. Congelate, o quasi, per oltre quattro mesi. Quello che si è visto al Montmelò sarà confermato anche nel doppio appuntamento austriaco? Ingegneri e progettisti non hanno potuto mettere mano alle monoposto in questo periodo nel quale le fabbriche sono rimaste chiuse. Ora, in queste settimane che ci dividono dal 5 luglio, sarà una corsa contro il tempo per provare a correggere, almeno al computer, ciò che non andava nel primo antipasto stagionale.

Se in casa Mercedes l’unico cruccio appariva quello rappresentato dalla Power Unit che, va ricordato, registrò cinque rotture tra le varie scuderie, sul fronte Ferrari i difetti da correggere sembravano decisamente di più, ed ora il tempo stringe. La SF1000 aveva messo in mostra un miglioramento sul fronte del comportamento nelle curve lente, ma di pari passo aveva lasciato per strada qualcosa a livello di potenza nei tratti veloci. Un giusto mix da ritrovare, cercando di collocare a dovere la classica “coperta corta” che, se tirata da una parte, rischia di scoprire quella opposta.

La lunga attesa si sta per concludere. 217 giorni con tanti dubbi e punti interrogativi stanno per essere sciolti. Il Red Bull Ring toglierà i veli a questa stagione 2020 che parte tra mille incognite. Non ci rimarrà che assistere con grande attenzione a quel che succederà, in un campionato che passerà comunque alla storia.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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