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Formula 1
F1, Mondiale 2020: la miglior Red Bull dell’era ibrida sfida la Mercedes per il titolo. I segreti della RB16
Red Bull pronta a sfidare la Mercedes? Probabilmente sì. Il Mondiale 2020 di F1 che sta per partire (5 luglio) in Austria, nel GP di casa del team anglo-austriaco, potrebbe davvero dare l’opportunità all’olandese Max Verstappen di rivaleggiare per il titolo mondiale. Se la Ferrari non ha impressionato nel corso dei test a Barcellona e per stessa ammissione del Team Principal Mattia Binotto è indietro, la scuderia di Milton Keyes ha dato forti segnali di vitalità in Catalogna, specie dal punto di vista della costanza di rendimento, senza cercare a ogni costo la prestazione.
La grande soddisfazione di Adrian Newey, papà della monoposto, è quella di avere dopo 6 anni di era ibrida un fornitore di motori (Honda) che è stato completamente disponibile nel realizzare il set-up del propulsore in funzione del concetto aerodinamico: vettura molto rastremata al retrotreno, configurazione del telaio con radiatori avanzati per spostare in avanti il baricentro e caricare di più l’anteriore per far funzionare al massimo in termini di direzionalità e precisione di sterzo l’avantreno, sposando al meglio le caratteristiche di guida di Verstappen.
Quali sono i segreti? L’elevata deportanza prodotta dalla RB16 è in parte riconducibile a un assetto rake molto spinto che arriva a quasi due gradi di inclinazione. Il muso basso e picchiato riduce a pochi millimetri l’escursione della sospensione anteriore. La Red Bull dispone di un sistema push-rod con elemento meccanico e smorzatore caricato ad azoto. Le barre di torsione definiscono la rigidezza della sospensione che contrasta la spinta laterale in curva e riduce la componente rollio. In basso, la barra anti-rollio che, collegando i due bilancieri, trasferisce la forza di compressione dalla ruota esterna a quella interna assicurando un appoggio adeguato degli pneumatici anteriori. Modificando la sezione della barra, cambia la rigidezza della sospensione anteriore: un parametro fondamentale per correggere l’assetto e stabilire il perfetto angolo di rollio (per garantire alla monoposto un ottimale appoggio in percorrenza curva).
L’obiettivo è una migliore interazione aerodinamica con il powertrain attraverso la specializzazione dei flussi, in ambito raffreddamento, efficienza e carico. Il nuovo convogliatore di flussi regola l’estrazione di aria calda nei radiatori a seconda delle temperature d’esercizio e del carico di lavoro a cui viene sottoposto la power unit. Tiranteria, sospensione e la struttura interna della ruota convogliano i flussi sul diffusore, riducendo la resistenza aerodinamica. La presa dinamica viene dimensionata per regolare la portata d’aria sui dischi e il raffreddamento a seconda dei circuiti. Il diffusore è disegnato sulle forme di cambio e di sospensioni con ampi canali di sfogo. Favorendo l’estrazione d’aria dal sotto-vettura, aumenta il carico diretto sull’asse posteriore, migliorando aderenza, motricità in fase di accelerazione. Caratteristiche che proprio su un circuito come il Red Bull Ring rappresentano un innegabile vantaggio. In sostanza, il guanto di sfida è lanciato.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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