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Golf, PGA Tour 2020: dove eravamo rimasti? Charles Schwab Challenge: inizia una nuova era. Senza pubblico e con un protocollo da rispettare
Se è vero che il Charles Schwab Challenge costituirà il nuovo via del PGA Tour, è ugualmente vero che non sarà un via come tutti gli altri. Sarà, infatti, una ripartenza con parecchi punti interrogativi e poche certezze, due delle quali costituite dalla disputa dell’evento a porte chiuse e dall’istituzione di un protocollo tecnico e sanitario. Ma andiamo con ordine.
In termini di puro golf, si ricomincia dal primo posto nel ranking mondiale di Rory McIlroy. Il nordirlandese, però, corre il rischio di essere superato da Jon Rahm nel caso in cui lo spagnolo vincesse e lui si classificasse più indietro del terzo posto solitario o del secondo posto a quadruplo pari merito. Questo in considerazione dell’estrema forza del torneo, data soprattutto dalla presenza di sette dei migliori dieci al mondo, tra cui tutti i primi cinque.
Per quanto riguarda invece la classifica della FedEx Cup, che ricomprende i tornei in calendario nell’ultima parte del 2019 (partenza effettiva della stagione del PGA Tour), al comando c’è il sudcoreano Sungjae Im, con 1458 punti, davanti all’americano Justin Thomas con 1403, a McIlroy con 1179, agli altri statunitensi Brendon Todd (la grande sorpresa del finale di 2019 e inizio di 2020) con 1110 e Webb Simpson con 1083. Va detto che a favore di Im e Todd gioca un elevato numero di partecipazioni ai tornei del tour americano, ben 14: una doppia cifra che ancora devono raggiungere Thomas (8), McIlroy (6) e Simpson (5), ma non solo.
Queste classifiche, va detto, sono risalenti al mese di marzo, e sono dunque figlie di una situazione che avrebbe visto nel Masters e nel PGA Championship, entrambi rinviati, il loro culmine ad aprile e a maggio. Il tutto avrà un inevitabile riflesso sull’eventuale qualificazione per la Ryder Cup 2020 in quota americana, ove questa dovesse disputarsi e non essere rinviata.
Per quel che concerne i protocolli di sicurezza, in questi giorni i giocatori sono sottoposti a tamponi anti-Covid-19. Se uno di loro dovesse risultare positivo, sarebbe automatica la defezione dal torneo. Il PGA Tour ha inoltre già approvato da settimane un piano di trasferimento dei giocatori da torneo a torneo, con charter appositi per mantenere il concetto della “bolla” che anche in altri sport si è fatta strada. Non sarà permesso alle famiglie dei golfisti di entrare in questa “bolla”, e gli stessi protagonisti avranno limitate risorse umane a disposizione. Sarà limitata anche l’azione dei media, con meno persone e meno interviste sul posto.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse