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Karate
Karate, Angelo Crescenzo: “Prima ero qualificato, poi no: adesso ho nuovi stimoli. A Tokyo 2021 per coronare un sogno”
Angelo Crescenzo sta vivendo un 2020 davvero particolare. Il campione del mondo di karate nel kumitè -60kg a Madrid 2018 ha vissuto in un vero e proprio frullatore di emozioni negli ultimi mesi. La cancellazione degli ultimi eventi a causa dell’emergenza sanitaria sembravano aver blindato la sua qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, prima che la Federazione Internazionale decidesse di rivedere i propri criteri dei ranking e quindi “congelare” il pass del nativo di Sarno in vista della kermesse con i Cinque Cerchi, poi rimandata al 2021. Una vera e propria “beffa”.
Il campione di origine campana, che fa parte del gruppo sportivo dell’Esercito, non ha potuto che fare da spettatore, suo malgrado, a questa situazione, in una annata che doveva prendere una direzione ben precisa e che, invece, si è dovuta stoppare, per colpa di una pandemia che ha stravolto il mondo intero e, di conseguenza, anche lo sport. Proviamo, quindi, a fare il punto della situazione con il karateka che il 5 agosto spegnerà 27 candeline.
Angelo, siamo tutti reduci da mesi complicati. Ancor di più per uno sportivo del tuo calibro. Come hai vissuto queste settimane così particolari?
“Senza dubbio sono stati mesi difficili. La nostra stagione era già entrata in scena a pieno regime. Dal 6 gennaio avevamo affrontato le tappe di Santiago del Cile, quindi Parigi, Dubai e Salisburgo. Quattro appuntamenti in un mese e mezzo. Poi, di colpo, tutto si è fermato. Dal girare il mondo senza un attimo di sosta, ci siamo ritrovati chiusi in casa per colpa di una emergenza davvero senza precedenti. Scelta giustissima, quanto sofferta per noi”.
In che modo sei riuscito a trascorrere le tue giornate?
“Devo essere sincero. I primi giorni li ho vissuti in maniera tutt’altro che semplice. Sia per quello che stava accadendo, sia perchè non era possibile capire quali sarebbero stati gli orizzonti, anche dal punto di vista sportivo. Non c’era modo di capire come, e se, si sarebbe sviluppata l’annata. Dopodiché, quando ho appreso del rinvio delle Olimpiadi, mi sono messo il cuore in pace, diciamo così, e mi sono concentrato su me stesso. Ho voluto prendere del tempo per allenarmi anche in casa, per leggere un libro, cercando di passare le ore nella maniera più costruttiva possibile, nonostante tutto”.
Tra lock-down prima e riaperture graduali poi, come hai potuto procedere con la routine degli allenamenti?
“Chiuso in casa ovviamente potevo fare davvero poco, per cui poter tornare in palestra è stato un passo davvero importante. Certo, per il nostro sport non avere a disposizione uno sparring partner con il quale allenarsi incide parecchio e non possiamo che lavorare in solitaria, ma ci sono aspetti fondamentali da valutare. Intanto ho modo di avere al mio fianco il mio maestro e sto ascoltano ogni suo consiglio, quindi posso intervenire su tanti dettagli, strategie e tecniche e lavorare su aspetti che, solitamente, non puoi affrontare per mancanza di tempo”.
Che idea ti sei fatto di questa annata 2020? Riusciremo ad avere qualche appuntamento o tutto sarà rimandato al 2021?
“Al momento notizie certe non ce ne sono, per cui navighiamo a vista. Secondo me, oggettivamente, si tornerà a gareggiare solamente a gennaio 2021. Non vedo, per esempio, come sarà possibile disputare i Mondiali di novembre a Dubai. Penso sia improbabile che in breve tempo tutte le Nazioni del mondo saranno allo stesso livello e pronte a poter mandare i propri atleti in giro senza pericoli”.
Il momento clou di questa annata dovevano essere le Olimpiadi di Tokyo. Come hai reagito alla notizia del rinvio di un anno?
“Una decisione sicuramente sofferta ma necessaria. Sin dai primi tempi ho pensato fosse impossibile che i Giochi Olimpici potessero essere disputati. Ad un certo punto si è iniziato a parlare della possibilità delle porte chiuse e, se devo dire la mia, non mi sarebbe troppo andata a genio come scelta. Meglio rimandare tutto di un anno e svolgere la kermesse al proprio massimo”.
Nelle ultime ore è giunta la notizia del cambio dei criteri per il ranking della WKF e il tuo pass, di conseguenza, è stato congelato. Qual è il tuo parere?
“Ecco, questa è stata notizia che mi è piaciuta davvero poco, specialmente per il fatto che è giunta in maniera del tutto inaspettata, dopo che avevo già avuto il via libera per Tokyo 2020. Sono stato spiazzato e ho visto tutto il mio percorso rimesso in discussione. Ad ogni modo non mi sono abbattuto e ho voluto vedere questo passo indietro in una maniera ben precisa”.
Quale esattamente?
“Ho voluto prendere nuovo slancio da questa sfida. Sinceramente negli ultimi mesi non avevo affrontato gli allenamenti con il mio solito spirito. Come dire, avevo perso un po’ di motivazione e penso che sia anche umano. Bene, sapere che dovrò rimettere in gioco la mia qualificazione verso le Olimpiadi mi ha regalato nuovo slancio. Sono tornato a lavorare con ancor più voglia e senza il minimo dubbio che nel 2021 saprò mettere tutti gli stimoli possibili sul tatami”.
Questo cambio di scenario cambierà il tuo percorso di avvicinamento a Tokyo?
“In maniera notevole. Fino a qualche settimana fa ero già sicuro di quello che mi avrebbe atteso da qui alla trasferta nipponica, iniziando a fare sul serio con una lunga progressione. Ora, invece, so che avrò due tappe tra marzo ed aprile nelle quali dovrò giocarmi le chance di riprendere il pass. Confido che me ne sarà sufficiente una, visto che ho un buon vantaggio sugli inseguitori nel ranking, per cui sono prontissimo. Avrò un 2021 quanto mai intenso davanti a me. Cambio di categoria, qualificazione da ufficializzare e il sogno olimpico all’orizzonte. Come detto in precedenza, gli stimoli non mi mancheranno”.
Che obiettivi ti sei dato per la Tokyo 2021?
“Banale dire che come ogni atleta partecipare non sarà sufficiente e proverò a puntare al bersaglio grosso. Dopo aver vinto il titolo mondiale a Madrid, più diverse altre medaglie a livello continentale, proverò il coronamento del mio sogno a Tokyo. Per il nostro sport sarà qualcosa di speciale. Prima partecipazione a Cinque Cerchi e per giunta nella culla del karate. Penso non servano altre presentazioni”.
A livello generale come si presenterà la squadra azzurra? Potremmo dire la nostra sotto i Cinque Cerchi?
“Ne sono sicuro. Il karate italiano è una garanzia e lo ha dimostrato con grande costanza nelle varie manifestazioni. Abbiamo già staccato 3 pass e spero davvero che altrettanti possano essere in arrivo, me compreso. A Tokyo il gruppo saprà dire la sua e togliersi diverse soddisfazioni. Potete starne certi”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Facebook Angelo Crescenzo