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MotoGP: prima dell’addio Valentino Rossi punta alla “cifra tonda” su podi e vittorie

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Il Motomondiale riaccenderà i motori il prossimo 19 luglio a Jerez de la Fronteira. La stagione 2020, ridotta e compressa, sarà la più singolare ad avere come protagonista Valentino Rossi, ormai in griglia di partenza da un quarto di secolo. A dispetto dei 41 anni suonati, il Dottore non esclude la possibilità di proseguire anche nel 2021. D’altronde le motivazioni non mancano, anche perché ci sono ancora diversi record da battere o migliorare, vediamo quali.

Guardando ai primati relativi esclusivamente alla classe regina, la pietra miliare maggiormente a portata di mano è sicuramente quella relativa ai podi. Rossi è già oggi il centauro con più piazzamenti nella top-three nella storia della 500cc/MotoGp, avendone raccolti ben 198. Chiaramente l’obiettivo è quello di diventare il primo pilota a raggiungere quota 200. Fattibile, considerando che ne manchino solo due.

Sempre a proposito di podi, conquistarne anche uno solo nel 2020 significherebbe allungare la striscia di stagioni con un piazzamento nelle prime tre posizioni. In tal senso il Dottore non ha mai mancato l’appuntamento da quando ha esordito nel 2000, instaurando una sequenza record di 20 annate consecutive con almeno una top-three! Anche sulle vittorie Rossi cerca la cifra tonda. Al momento siamo a 89, dunque ne manca solo una per arrivare a 90.

Valentino detiene già il primato di presenze (345 iscrizioni e 342 partenze). Per intenderci, il secondo nella graduatoria è il brasiliano Alex Barros (246/245). Quindi, ogni gara disputata dal Dottore non fa altro che migliorare l’attuale record. Viene da chiedersi se sia possibile raggiungere la fatidica quota di 400 gare disputate nella classe regina. Alla luce dell’inevitabile riduzione del calendario 2020, dovuto alle conseguenze della pandemia, per raggiungere la spettacolare pietra miliare dovrebbe verosimilmente proseguire sino al 2023, quando avrà 44 anni. Fantascienza, oppure una sfida da raccogliere?

Questa domanda apre il tema “record di anzianità”, perché uno in particolare potrebbe essere raggiungibile. Infatti è “a portata di mano” il primato di pilota più anziano a realizzare una pole position. Attualmente questo ruolo spetta all’australiano Jack Findlay, che firmò la pole nel Tourist Trophy del 1974 all’età di 39 anni e 121 giorni. Rossi potrebbe quindi diventare il primo over-40 a scattare davanti a tutti in una gara della classe regina.

Più complesso diventare il vincitore più anziano di una GP della top class, primato detenuto dal britannico Fergus Anderson, che nel 1953 vinse il GP di Spagna alla veneranda età di 44 anni e 237 giorni. Valentino potrebbe batterlo solo vincendo una gara sul finire della stagione 2023 o a partire dal 2024!
Ragionando in linea teorica, anche se qui si rischia di sconfinare nell’utopia, il Dottore potrebbe diventare il più anziano campione del mondo di sempre, superando il record stabilito dal britannico Leslie Graham nel 1949, quando vinse l’Iride a quasi 38 anni.

Peraltro, quest’eventuale impresa gli consentirebbe di eguagliare Giacomo Agostini a quota 8 titoli, poiché Rossi ne ha raccolti 7. Chiaramente si sta ragionando in linea più utopica che teorica. In tal senso, chi potrebbe concretamente minacciare il primato del mitico “Ago” è Marc Marquez, che a 27 anni ha già arpionato 6 mondiali nella top-class.

Inoltre per Valentino c’è la possibilità di migliorare tutti i record di longevità che già detiene:
Maggior intervallo temporale tra la prima e l’ultima vittoria, attualmente 16 anni e 355 giorni.
Maggior intervallo temporale tra prima e ultima pole position, attualmente 17 anni e 46 giorni.
Maggior intervallo temporale tra il primo e l’ultimo podio, attualmente 18 anni e 353 giorni.

Infine, guardando invece ai primati tout-court del motomondiale, c’è sempre il sogno di raggiungere le 122 vittorie di Agostini. Attualmente Rossi è a quota 115, dunque gliene mancano sette per pareggiare il conto con “Ago”. Non sono poche, perché dal 2011 in poi Valentino ha collezionato 10 successi, di cui sette concentrati nel biennio 2014-2015. Ciò significa che dal 2016 a oggi il Dottore ha arpionato 3 affermazioni, l’ultima delle quali nel 2017.

Vedremo quale sarà la competitività di Valentino Rossi in questo 2020 e soprattutto se deciderà di proseguire anche nel 2021. Prima o poi la sua avventura nel motomondiale avrà fine, ma non è detto che sia al termine della prossima stagione. D’altronde, a inizio XXI secolo, c’era chi diceva che la sua carriera non sarebbe stata molto lunga…

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: Valerio Origo

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