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MotoGP, verso il Mondiale a Jerez. Vinales e Quartararo ci credono: Marquez e Honda più vulnerabili?

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Il 2020 sarà ricordato per la terribile pandemia del coronavirus, su questo non c’è alcun dubbio. A livello di MotoGP, invece, potrebbe essere l’anno del cosiddetto “attacco al potere”? Mai come nella stagione che andrà ad aprirsi nel fine settimana del 19 luglio con il Gran Premio di Spagna, infatti, il dominio di Marc Marquez e della Honda potrebbe essere messo in discussione. Per quale motivo? Diciamo che le spiegazioni sono, a grandi linee, quattro. Superando la prima e più ovvia, ovvero aggrapparsi ai “grandi numeri” perchè oggettivamente prima o poi il binomio composto dal pilota di Cervera e il colosso nipponico sbaglierà una annata, proviamo a ragionare a livello tecnico.

  • LIVELLO HONDA: la grande questione sollevata dai test pre-stagionali. Dopo anni nei quali la Honda del team Repsol filava alla grande senza il minimo problema, tra Sepang e Losail che, oggettivamente, appaiono lontani anni luce, la moto giapponese aveva balbettato, eccome. Anzi, lo stesso Marc Marquez aveva lanciato l’allarme, spiegando come la sua RC213V fosse al limite delle prime cinque posizioni delle griglia. Un vero e proprio shock per tutto il Circus, da tempo ormai abituato ad un dominio incontrastato e incontrastabile. A Saitama saranno stati in grado di correre ai ripari? La sensazione è che la nuova moto progredirà nel corso del campionato, ma partirà con basi meno solide rispetto al recente passato. Il Cabroncito è un fuoriclasse anche nel fare crescere il proprio mezzo e siamo certi che ci riuscirà. In una annata così compressa, nella quale sarà impossibile (o quasi) sviluppare le moto, ogni giorno di attesa potrebbe costare punti preziosi. Il primo a saperlo è proprio lo stesso pilota spagnolo.

  • LIVELLO YAMAHA: discorso differente per la scuderia di Iwata. Dopo anni nei quali la direzione di assemblaggio e sviluppo della moto sembrava smarrita, i test invernali 2020 hanno messo in mostra una M1 quasi impeccabile. O, per meglio dire, impeccabile per i desiderata di Maverick Vinales e Fabio Quartararo. Per Valentino Rossi e Franco Morbidelli, invece, dubbi e difficoltà permangono. Per le due prime guida delineate di questa stagione (che poi nel 2021 diventeranno compagni di squadra nel team ufficiale) la nuova moto ha mosso passi in avanti notevoli. Sul giro secco e su passo gara, la soddisfazione è stata immensa. Anche le gomme hanno fatto capire come la M1 sia più gentile ed efficace, dopo tanta tribolazione. In poche parole, in Giappone sembra che si sia lavorato bene, mai come in questo 2020 la Yamaha appare pronta per lottare.

  • LIVELLO VINALES E QUARTARARO: il resto lo faranno i piloti, come sempre. Lo spagnolo ed il giovane nativo di Nizza sono pronti alla sfida. Dopo un 2019 nel quale Maverick Vinales è tornato ai suoi livelli e Fabio Quartararo ha lasciato a bocca aperta il mondo intero, i due yamahisti tentano l’assalto al bersaglio grosso. Non sarà facile, e lo sanno perfettamente anche loro, ma le carte in tavola regalano maggiore ottimismo rispetto alle scorse edizioni. Per il catalano ci sarà l’imperativo di avere maggiore continuità nel corso del fine settimana. Talvolta, infatti, quando ha fatto bene in qualifica non si è ripetuto la domenica, o viceversa, senza dimenticare le enormi difficoltà della gara tra partenza e primi giri. Per “El Diablo”, invece, la raffica di pole position conquistate dodici mesi fa dovrà essere confermata, con un miglioramento nel corso dei Gran Premi dove, giova ricordarlo, non ha ancora vinto. Sarà un attacco a due in casa Yamaha? Il mirino è ben puntato sulla schiena di Marc Marquez, ma Vinales e Quartararo confidano che sarà lo stesso campione del mondo a vedere la loro, di schiena, e non viceversa.

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Foto: Valerio Origo

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