Basket
NBA, Kyrie Irving guida la rivolta contro il finale di stagione ad Orlando e minaccia una scissione
La NBA confidava di sbarcare al Walt Disney Company di Orlando, in Florida, per ridare il via alla propria stagione, e concluderla, in un clima sereno. Non certo fiabesco come i personaggi creati dalla fantasia del celebre fondatore del colosso Disney ma, quantomeno, più leggero di quello che si sta vivendo in queste settimane negli Stati Uniti, tra la pandemia del coronavirus che continua a mietere vittime e le violente polemiche sulle questioni razziali. Tutto a livello di NBA era deciso, con la ripartenza fissata per il 30 luglio, ed i giocatori sembravano finalmente convinti sulla bontà della decisione.
Nelle ultime ore, invece, una vera e propria “frangia” sta infiammando lo scenario della Lega più famosa del mondo con polemiche che stanno diventando davvero vibranti, ora dopo ora. Ci ha pensato Kyrie Irving, playmaker dei Brooklyn Nets (che tra l’altro non sarà nemmeno in campo in questo finale di annata) a smuovere, eccome, le acque. L’ex campione 2016 con i Cleveland Cavaliers, infatti, sta guidando una specie di “sommossa” per bloccare lo scenario della cosiddetta “bolla” di Orlando alla quale si sono accodati, a quanto pare, anche Dwight Howard e Avery Bradley dei Los Angeles Lakers, che nello spogliatoio hanno un certo LeBron James, uno dei più convinti promotori del ritorno in campo.
Tutto, secondo ESPN, sarebbe partito da una chat su Whatsapp di Irving con i propri compagni di squadra, espandendosi via via ad altri giocatori, per esprimere il proprio dissenso, fino ad arrivare addirittura alla minaccia di formare una nuova Lega in opposizione alla NBA, gestita direttamente dai giocatori. ESPN conferma come Irving voglia arrivare alla rottura con il commissioner Adam Silver perchè, a suo dire, non avrebbe messo al primo posto la salute dei giocatori con la decisione di disputare il finale di stagione a Orlando, pensando maggiormente al profitto.
Da parte della NBA sembra essere arrivato un gesto di avvicinamento. Adam Silver, infatti, consentirà a tutti i giocatori che si sentono a disagio nel riprendere a giocare, di rimanere fuori per il resto della stagione, con una riduzione dello stipendio dell’1.1% per ogni partita saltata. Qualcosa si muove, quindi, ma ci attendiamo altri capitoli di questa faida interna alla NBA.
Kyrie Irving non è nuovo a queste sortite, ma raramente ha trovato un appoggio concreto da parte dei colleghi cestisti. Anche in questo caso sembra che saranno in pochi a seguirlo in questa battaglia, ma la situazione in Florida potrebbe davvero essere esplosiva. In caso di una positività, le polemiche si faranno davvero vibranti. Tutto tranne che un clima da Walt Disney…
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse